"Fanno impressione le immagini dell'assalto all'aeroporto del Daghestan e la caccia agli ebrei negli aerei, negli hotel e sui bus. Ci ricordano un capitolo terribile della storia che sembrava superato. La comunità ebraica di Roma è ragionevolmente preoccupata". Così, interpellato dall'ANSA, il presidente della Comunità ebraica di Roma, Victor Fadlun. "Registriamo un crescente clima di intolleranza, con accenti e slogan antisemiti che dopo tanti anni abbiamo purtroppo sentito nuovamente in questi giorni anche in alcune piazze italiane", aggiunge. "C'è antisemitismo, si nega il diritto di esistenza a Israele".
"Accanto a manifestanti pacifici, ce ne sono altri che non esitano ad arrampicarsi sui cancelli della Fao e a strappare la bandiera di Israele. Questa è la prova che c'è ancora chi è convinto che Israele come Stato non debba esistere, anzi che vada cancellato dalle mappe. È la posizione di Hamas, è l'antisemitismo che ha mosso i terroristi del 7 ottobre che avevano l'unico scopo di compiere un massacro di civili e prendere gli ostaggi che usano, adesso, per impedire a Israele di difendersi. Tutto questo - ha aggiunto - Fadlum - ha ripercussioni inevitabili sulla vita della nostra società italiana e della nostra comunità, come sempre quando ci sono state crisi che hanno coinvolto gli ebrei in tutto il mondo. E aumenta pure il rischio di gesti violenti". "Ma noi abbiamo piena fiducia nel governo e in tutte le istituzioni, nazionali e locali, così come nella professionalità delle forze dell'ordine con cui abbiamo una collaborazione costante e quotidiana, che parte da lontano e non è venuta mai meno. In questo senso ci riconosciamo appieno nella fiducia espressa a nome di tutte le comunità ebraiche italiane da Noemi Di Segni, presidente dell'Ucei, nel raccordo con il governo e le forze dell'ordine", conclude il presidente della Comunità.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA