"Il governo intende sottoporre in tempi rapidi alle Camere un disegno di legge di ratifica che contenga anche le norme e gli stanziamenti necessari all'attuazione del protocollo". Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani nelle comunicazioni alla Camera sull'intesa Italia-Albania sui migranti. "Il dibattito di oggi e il voto che lo concluderà dimostrano, se ce ne fosse bisogno, che il nostro governo non si è mai sottratto, specie su questioni di tale rilevanza, al dialogo e al vaglio del Parlamento", ha sottolineato Tajani. L'intesa 'stabilisce che nei due centri non potranno trovarsi più di 3.000 migranti'.
"E' utile osservare che questo Protocollo non è paragonabile all'accordo tra Regno Unito e Ruanda. Non c'è esternalizzazione ad un paese terzo della gestione delle domande di asilo. E non si deroga ai diritti internazionalmente garantiti, che sono anzi più volte espressamente riaffermati nel Protocollo", ha dichiarato il ministro degli Esteri.
Via libera dell'Aula della Camera alla risoluzione di maggioranza sulle comunicazioni del ministro degli Esteri in relazione all'accordo con l'Albania in materia di migranti. I voti a favore sono stati 189, 126 i contrari: tutta l'opposizione. Il testo impegna il governo "ad adottare ogni iniziativa necessaria, anche tramite un disegno di legge di ratifica, per un'efficace e urgente attuazione del Protocollo" tra Italia ed Albania sui migranti. Approvate anche le parti delle risoluzioni del M5S e del resto delle opposizioni su cui il governo aveva reso parere favorevole: si riferiscono anch'esse all'impegno per il governo a presentare un disegno di legge di ratifica dell'accordo con l'Albania. Tajani ha dato parere interamente favorevole alla risoluzione di maggioranza. Quanto a quella di Pd-Avs-Iv-Azione, parere contrario alle premesse e ok al dispositivo purchè i presentatori accettino una riformulazione dell'impegno a "non applicare in via provvisoria il protocollo prima della sua entrata in vigore a seguito della ratifica. Parere contrario al testo M5S tranne che sul primo e sull'ultimo impegno. Sono state tre le risoluzioni presentate nell'Aula della Camera dopo le comunicazioni di Tajani sull'accordo con l'Albania per i migranti: una di maggioranza, una di Pd, Avs, Iv, Az e +Eu e una del M5S.
"Voglio ribadire che non sono abituato a rimanere in silenzio quando ci sono degli accordi su cui da ministro e segretario di partito non vengo consultato", ha detto Tajani nella replica alla Camera dopo le comunicazioni sul protocollo Italia-Albania. "La verità è oggettiva, tutto è accaduto alla luce del sole, la prima riunione dedicata a questo tema si è svolta nel mio ufficio a Palazzo Chigi, presente il ministro Piantedosi. Nessuno di noi è stato scavalcato, tutte le amministrazione competenti hanno partecipato all'elaborazione di questo accordo", ha ribadito Tajani.
"È bene ricordare - ha affermato il vicepremier - che il protocollo è innanzitutto un accordo attuativo del trattato di amicizia del 1995, il cui articolo 19 prevede - appunto - la collaborazione bilaterale in materia migratoria tra i due Paesi. Del resto, il protocollo in materia migratoria con la Libia firmato dal Governo Gentiloni nel 2017 entrò in vigore alla firma, quindi senza alcun passaggio parlamentare. Fu infatti considerato attuativo dell'articolo 19 del trattato di amicizia italo-libico del 2008, benché per eseguirlo siano stati necessari vari provvedimenti e significativi stanziamenti".
Per Tajani, "il dibattito di oggi e il voto che lo concluderà dimostrano, se ce ne fosse bisogno, che il nostro governo non si è mai sottratto - specie su questioni di tale rilevanza - al dialogo e al vaglio del parlamento. Consideriamo quindi il voto delle risoluzioni di oggi solo un primo - ma significativo - passo in questa direzione. E un'indicazione preziosa". .
"Presto l'Albania entrerà a far parte dell'Unione europea ed è parte del Consiglio d'Europa. Le deroghe sarebbero state impossibili", ha aggiunto il ministro secondo il quale "il protocollo Italia-Albania è un tassello significativo nella strategia complessiva del governo, in un contesto internazionale di crescente instabilità, che rischia di incrementare i flussi migratori e l'odioso mercato dei trafficanti. Un mercato che continua a lucrare sulla disperazione e a mietere vittime, come dimostra il nuovo naufragio verificatosi ieri al largo di Lampedusa".
Per Tajani, l'Italia punta ad un "diverso approccio nella gestione dei flussi migratori e una lotta tenace al traffico di esseri umani sono per il nostro governo assolute priorità". "Prevenire le partenze irregolari, rafforzare le frontiere esterne, combattere gli scafisti, migliorare il sistema dei rimpatri, ampliare i canali di migrazione legale, accogliere chi ha diritto alla protezione internazionale: ecco gli ingredienti principali del nuovo approccio che stiamo cercando di affermare in Europa", ed "è in questa cornice che si inserisce il Protocollo di collaborazione con l'Albania", ha spiegato Tajani, parlando di un "Paese amico e candidato all'adesione all'Unione europea, un Paese che continueremo a sostenere nelle sue aspirazioni a entrare a far parte dell'Unione Europea".
Il ministro ha poi evidenziato che "il protocollo stabilisce che nei due centri non potranno trovarsi complessivamente più di 3.000 migranti nello stesso momento. E che i migranti potranno arrivare nel porto albanese solo con navi delle autorità italiane, intervenute in operazioni di soccorso". Inoltre "non si potranno trainare i barconi degli scafisti, né indirizzare verso l'Albania imbarcazioni gestite da Organizzazioni non governative. I migranti avranno esattamente lo stesso trattamento previsto dalle norme italiane ed europee".
E ancora, "in Albania potranno essere condotti solo i migranti che possono essere trattenuti nelle strutture che li accolgono. Secondo le norme italiane ed europee oggi vigenti, si tratta di due categorie di migranti. La prima è quella dei richiedenti asilo soggetti a procedura accelerata di frontiera. Quindi persone non vulnerabili provenienti da Paesi sicuri o migranti che abbiano già presentato domanda di asilo, ottenendo un diniego. La seconda categoria è quella delle persone in attesa di rimpatrio, dopo l'accertamento dell'assenza dei requisiti per il soggiorno in Italia. Nella struttura in Albania non potranno in nessun caso essere accolti soggetti vulnerabili, quali, ad esempio, minori e donne in gravidanza", ha aggiunto Tajani.
"I costi" dei centri per i migranti in Albania "sono interamente a carico dell'Italia", ha sottolineato infine Tajani. Tali costi "si articolano in due componenti. La prima è quella delle attività svolte direttamente dalle autorità italiane", come "ristrutturazione degli edifici esistenti al porto, costruzione del centro per il trattenimento, gestione delle due aree concesse all'Italia, stipendi e trattamento di missione del personale italiano". Mentre "la seconda componente riguarda le attività svolte dalle autorità albanesi e soggette a rimborso da parte italiana", come "ad esempio la vigilanza della polizia albanese all'esterno delle strutture, eventuali ricoveri ospedalieri dei migranti, eventuali risarcimenti da contenziosi interni e internazionali, l'accoglienza dei migranti che chiedessero asilo in Albania", ha aggiunto. "Per questi costi l'Italia dovrà rimborsare lo Stato albanese" ed "è previsto un anticipo iniziale di 16 milioni e mezzo", mentre "i successivi rifinanziamenti potranno avvenire semestralmente a seguito di rendicontazione".
"Fdi è particolarmente orgoglioso dell'accordo con l'Albania: consentirà di decongestionare il sistema italiano di prima accoglienza". Lo ha detto nell'Aula della Camera Massimo Ruspandini dopo le comunicazioni del ministro degli Esteri Antonio Tajani sull'accordo con l'Albania per i migranti, definendolo come un "capolavoro nel solco della buona diplomazia italiana". "L'Italia torna all'avanguardia ed esce dalle sabbie mobili della Ue. In Italia abbiamo la sinistra più antinazionale del pianeta che non capisce che questo accordo non è solo legittimo ma anche utile", conclude.
"Il Protocollo Italia-Albania in materia di immigrazione è solo uno dei provvedimenti che, tutti insieme, costituiscono le politiche per l'immigrazione del nostro Paese. Il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani ha chiarito i dettagli, diradato eventuali dubbi delle opposizioni e annunciato un passaggio parlamentare che consentirà un dibattito ancora più approfondito, garantirà totale trasparenza e condivisione. Continueremo a lavorare per una immigrazione regolare e ordinata contrastando le illegalità e aumentando il numero degli ingressi sicuri. Con il Decreto Flussi abbiamo già previsto oltre 450 mila ingressi nel triennio 2023-2025, per una media di 150 mila all'anno, contro gli 82 mila che erano previsti nel 2022". Così in una nota Paolo Emilio Russo, capogruppo di Forza Italia in Commissione Affari costituzionali alla Camera dei deputati.
"La verità è che questo inutile e costoso accordo è stato stipulato con il governo albanese, che è l'unico che ci guadagna, dalla presidente del Consiglio senza che neanche i partiti della maggioranza ne fossero messi a conoscenza. Quando si è saputo della sua esistenza, per dieci giorni non lo avete reso pubblico, mentre il Governo albanese l'ha fatto subito. Poi lo avete pubblicato sul sito della Farnesina con una pagina mancante, quella con l'impegno per i primi 16,5 milioni di euro di spesa. Il ministro degli Esteri è venuto oggi a dirci che il provvedimento verrà discusso in Parlamento ed approvato con legge di ratifica. Ma questo non lo deve dire alle opposizioni, lo deve spiegare al ministro dei Rapporti con il Parlamento che invece negava questa necessità". Così Matteo Mauri, vicepresidente della commissione Affari costituzionali ed ex vice ministro dell'Interno, intervenendo in Aula alla Camera in dopo le comunicazioni di Antonio Tajani, sull'accordo con l'Albania per i migranti
'L'accordo Italia-Albania non è un trattato e sono i trattati a dover passare dal Parlamento'. 'Mai sottratto al vaglio del Parlamento. Ci sarà Ddl ratifica'. Queste due frasi, pronunciate a una settimana di distanza e totalmente in contrasto tra loro, non sono di due forze politiche antitetiche, ma vengono da un'unica persona: il ministro degli Esteri Antonio Tajani. La volubilità e confusione di Tajani sono lo specchio di questo governo, che cambia idea su tutto e affoga il Paese e i cittadini con la sua sterile propaganda. L'accordo Italia-Albania è fumo negli occhi, le soluzioni sono altre". Lo afferma in una nota Francesco Silvestri, capogruppo M5S alla Camera.
"Questo accordo con l'Albania non serve a nient'altro che ad aumentare l'incertezza del diritto e le forzature e le lesioni alle garanzie per le libertà fondamentali delle persone. Guardando i volti dei ministri durante il discorso del ministro Tajani viene da pensare che neanche loro credono che sia fattibile quello che prevede questo accordo". Lo ha detto il segretario di +Europa, Riccardo Magi, intervenendo in Aula alla Camera durante le comunicazioni di Antonio Tajani sul Protocollo tra Italia e Albania per il rafforzamento della collaborazione sui migranti.
"Dopo giorni in cui diversi esponenti del governo e della maggioranza sono andati a raccontare in giro che il Protocollo con l'Albania potesse essere applicato senza passaggio parlamentare, oggi il ministro Tajani annuncia in Aula che ci sarà un Ddl di ratifica. È un passo indietro obbligato, perché previsto dall'art. 80 della Costituzione". Così il Vice capogruppo PD-Idp, segretario di Demos, Paolo Ciani commenta le parole del ministro degli Esteri alla Camera sull'accordo Italia-Albania sui migranti.
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