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Tajani in Albania, 'garantiti i diritti dei migranti'

Tajani in Albania, 'garantiti i diritti dei migranti'

'Ottimista sulla decisione della Corte ma non interferiamo'

TIRANA, 22 dicembre 2023, 19:37

Stefano Intreccialagli

ANSACheck

Un momento della missione del vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, in Albania - RIPRODUZIONE RISERVATA

Un momento della missione del vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, in Albania -     RIPRODUZIONE RISERVATA
Un momento della missione del vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, in Albania - RIPRODUZIONE RISERVATA

 Il ministro degli Esteri Antonio Tajani vola in Albania e insieme agli auguri ai militari italiani della Guardia di Finanza, porta a Tirana "l'ottimismo" di Roma per l'intesa sui migranti siglata a novembre dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni e dal collega Edi Rama. Un protocollo chiave per la politica migratoria italiana, bloccato nel Paese delle Aquile dalla Corte costituzionale chiamata a esaminare il testo dopo due ricorsi dell'opposizione di centrodestra.

Nel "lungo e positivo" colloquio con Rama "non mi sono permesso di chiedere valutazioni sull'esito" dell'esame della Corte, "non tocca a noi fare pressioni o interferire", ha premesso Tajani. L'Italia "rispetta la decisione della Corte e se sarà favorevole procederemo". Ma intanto, "voglio essere ottimista, sperando che in tempi rapidi possa esserci una risposta positiva", ha sottolineato il vicepremier, spiegando che l'intesa rappresenta "un esempio di buona collaborazione tra Paesi europei".

Lo stop è arrivato dopo la presentazione da parte dell'opposizione albanese di due ricorsi che sollevano dubbi di costituzionalità. In particolare, secondo i ricorrenti, un'intesa di questa portata - con la costruzione di due centri di accoglienza e rimpatrio sul suolo albanese, ma finanziati e gestiti dall'Italia - prevede una cessione di sovranità territoriale e richiede l'autorizzazione del presidente della Repubblica. La Corte dovrà pronunciarsi entro marzo, ma si attende un verdetto già nella seduta programmata per il prossimo 18 gennaio. Da parte albanese, più volte il premier Rama si è detto fiducioso che l'ok della Corte costituzionale arriverà.

Tajani intanto ha visitato Schengjin, il porto dove, se tutto filerà liscio, sorgerà la struttura di identificazione dei migranti prevista nell'accordo. "Qui attraccheranno le navi militari che porteranno i migranti soccorsi in acque internazionali", ha spiegato il ministro. Dopo il riconoscimento e il triage sanitario, "verranno trasportati nel centro che è vicino a un ospedale. Verrà garantito loro il rispetto dei diritti grazie a questa collaborazione con l'Albania", ha assicurato il titolare della Farnesina.

In attesa della Corte albanese, dovrebbe partire dalla Camera l'esame italiano del disegno di legge di ratifica del protocollo, dopo che il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ne ha autorizzato la presentazione al Parlamento. "Ho informato Rama che in Parlamento è stata approvata una procedura di emergenza, quindi noi continuiamo ad andare avanti", ha assicurato il ministro, che tra l'altro ha ribadito "l'impegno forte dell'Italia per sostenere l'ingresso più rapido possibile dell'Albania nell'Unione europea. Prima del 2030, data indicata da Charles Michel".
   

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