La giornata dell'unità Nazionale - che inizia con la deposizione di una corona di fiori di Sergio Mattarella al milite ignoto al Vittoriano e prosegue con il rapido saluto del Presidente della Repubblica alla premier Giorgia Meloni, ai presidenti di Senato e Camera Ignazio La Russa e Lorenzo Fontana e a quello della Consulta Augusto Barbera - non è solo l'omaggio commosso ai simboli della Repubblica: inno, Tricolore, emblema, stendardo e Altare della Patria. Diventa anche, nelle parole di ognuno, il modo di sottolineare con accenti diversi i valori riassunti nella Costituzione. E per tornare a parlare di temi divisivi come le modifiche alla Carta e l'Autonomia .
"Più vero sarà l'ideale della nostra unità, più ricco di opportunità sarà l'avvenire del popolo italiano. Le Istituzioni sono chiamate, per prime, a dare esempio di collaborazione e responsabilità, di unione nel servizio al bene comune", non perde l'occasione di ammonire Mattarella nella solenne circostanza. E non dimentica di tornare a chiedere di "fermare le guerre in Ucraina e Medio oriente" che "minacciano di coinvolgere tutta la comunità internazionale.
La premier Giorgia Meloni, in sneakers all'Altare della Patria prima di volare in Egitto con Ursula Von der Leyen ad incontrare al Sisi, promette che il 17 marzo sarà soprattutto "un giorno per rinnovare il nostro impegno verso un'Italia sempre più unita, per guardare al futuro con fiducia, consapevoli che insieme possiamo superare qualsiasi sfida e liberare le migliori energie della nostra Nazione".
Ovvio che invece per Roberto Calderoli, padre dell'Autonomia definita 'spaccaitalia' e ministro per gli Affari Regionali, la giornata dell'unità è un'occasione per attuare i diritti solo enunciati e poi non declinati nella prima parte della Costituzione. "L'attuazione piena, in ritardo di 23 anni, del Titolo V della Costituzione, attraverso l'autonomia regionale e la definizione e l'introduzione dei 'Livelli essenziali delle prestazioni' - garantisce il ministro leghista - sarà il vero e solo strumento per arrivare ad unità nazionale non solo a parole ma nei fatti concreti e quotidiani, realizzando una versa coesione a livello nazionale. Perché solo con questa riforma si azzerano le tante, troppe, attuali anomalie e diversità nei servizi, e dunque nei diritti dei cittadini, per qualità e quantità, tra singole Regioni".
Per il ministro delle Riforme Maria Elisabetta Casellati - finita di recente nel mirino delle opposizioni per il suo Premierato che stravolgerebbe la Costituzione - "oggi è un giorno sacro che ci ricorda l'importanza di essere uniti attorno ai nostri simboli e di difendere i valori che hanno fatto dell'Italia una grande Nazione: libertà, democrazia, giustizia e fratellanza". Valori che la nostra Carta sancisce e su cui si fonda l'unità d'Italia. Ma la senatrice di IV Silvia Fregolent la pensa in un altro modo. "Al tempo dell'autonomia differenziata, parlare di Unità d'Italia sembra anacronistico.
Oggi però è la giornata dell'Unità Nazionale del nostro Paese e della Costituzione e mai come in questi tempi bisogna celebrarla", chiosa.
La giornata si conclude con un cambio della Guardia solenne, davanti a centinaia di persone radunate dietro le transenne intorno alla piazza del Quirinale. Mattarella scende in piazza per assistere all'inno, saluta la folla che lo applaude e passa in rassegna il Reggimento Corazzieri e della Fanfara del IV Reggimento Carabinieri a cavallo.
Il presidente Mattarella all'Altare della Patria
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