Intercettare circa 800mila voti in più. È la scommessa di Matteo Salvini che alle Europee punta su Roberto Vannacci per far vincere alla Lega il derby con Forza Italia ed evitare il sorpasso, anche contro le perplessità di parte del suo partito. Pochi i messaggi di benvenuto al generale, che sarà candidato in ogni circoscrizione, e da capolista in quella di residenza, Italia Centro. Più espliciti sono i dubbi. Il governatore Massimiliano Fedriga, ad esempio, ha già annunciato che non voterà il 56enne toscano: "Sono molto contento dei tre candidati del Friuli Venezia Giulia e sono possibili solo tre preferenze".
L'argomento tiene banco anche alla kermesse di FdI a Pescara, fra curiosità e timori che questa mossa possa drenare preferenze. Tra gli alleati commenta sarcastico il ministro della Difesa Guido Crosetto: "Una scelta win-win, come si dice. Per lui, per la Lega e per l'esercito". Se verrà eletto, dovrà lasciarlo o andare in aspettativa. "Anche Crosetto ha tanto seguito nelle Forze Armate e in Leonardo - la risposta al veleno del vicesegretario leghista Andrea Crippa -. Visto che ha così tanto seguito si candidi e si misuri in una campagna elettorale difficile e dispendiosa". "Il sarcasmo lo lascio al ministro. È una sua opinione, se ritiene che sia così non vorrei deluderlo", replica Vannacci, che "per ora" non lascia l'esercito e, se non dovesse approdare a Strasburgo, deciderà più avanti come comportarsi.
"Non sono sicuro di essere eletto, ora inizia la vera battaglia", dice ancora il generale, che giura di aver sciolto il nodo solo "3-4 giorni fa", con un whatsapp a Salvini: "Mi ha scritto che era contento". Ha ancora "molti impegni presi" per la presentazione del nuovo libro e, a quanto si apprende, presto dovrebbe fare qualche uscita pubblica al fianco del segretario. Intanto ha declinato le sue priorità: "In Europa per combattere immigrazione incontrollata e ricucire i rapporti con la Russia, mai più grandi errori come green pass e obbligo vaccinale". "Un ottimo inizio. Bravo generale. Parlare chiaro sin da subito", il solitario benvenuto di Claudio Borghi.
"Non è una svolta a destra - assicura Edoardo Rixi -. La Lega ha sempre candidato persone di qualsiasi tendenza politica, purché spinte dalla volontà di impegnarsi per il nostro Paese". Più freddo chi nella Lega lo considera "un paracadutista paracadutato". Non lo voterà Gian Marco Centinaio. "Speriamo di candidare anche qualcuno della Lega...", ironizza nella stessa direzione Paolo Grimoldi, coordinatore del Comitato Nord creato da Umberto Bossi. "Sono problemi loro, da risolvere nell'ambito del partito, di cui non ho la tessera", taglia corto Vannacci, che corre da "indipendente" e immaginava di essere capolista in più di una circoscrizione, come rivelato prima dell'ufficializzazione della posizione alta solo al Centro. La Lega sottolinea il "grande interesse suscitato" dalla candidatura "anche in mondi esterni al partito". Quando i big leghisti mettevano sul tavolo le loro perplessità nelle scorse settimane, si sentivano dire da Salvini che il generale ha un potenziale da 800mila voti. L'equivalente di circa il 3% se votassero i 24milioni delle Politiche del 2022. Anche più se l'affluenza sarà bassa, soprattutto considerando che Vannacci, con il libro pubblicato un anno fa, si è attirato consensi in un mondo conservatore, di destra, in ambienti delle forze armate e no-vax, anche fra molti allontanatisi negli ultimi anni da FdI e Lega. In questi mesi è stato difeso da ex colonnelli di An come Francesco Storace ("Viva Salvini e viva Vannacci, dovrebbero rispondere certi leghisti") e Gianni Alemanno. Nelle ultime ore è diventato trend su X.
La sua pagina Facebook ha oltre 17mila follower, quella Instagram oltre 5mila. Secondo alcune stime, il suo primo libro, 'Il mondo al contrario', ha oltre 230mila copie vendute. 'Il coraggio vince', uscito da poco, è pubblicato dalla stessa casa editrice della biografia di Salvini. 'Il mondo al contrario' è anche un comitato di "cittadini fermamente intenzionati a dare un seguito ai contenuti" di quei dodici capitoli. Il tesseramento costa 30 euro. Ci sono sei coordinatori territoriali per altrettante macroregioni. Lo presiede Fabio Filomeni, colonnello in pensione. Fra i coordinatori nazionali il piacentino Norberto De Angelis, ex giocatore di football americano e atleta paralimpico, con una breve parentesi in FdI a Parma. Nella segreteria nazionale anche i calabresi Bruno Spatara, con un passato in Forza Nuova, e Vittorio Gigliotti, anima del filorusso Cantiere Laboratorio.
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