/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Mattarella: 'Ora più che mai serve fedeltà alla Repubblica'

Mattarella: 'Ora più che mai serve fedeltà alla Repubblica'

Meloni:' Io non avrei detto le parole di Borghi ma è legittimo criticare'

ROMA, 05 giugno 2024, 21:11

Redazione ANSA

ANSACheck

Il presidente della Repubblica Mattarella - RIPRODUZIONE RISERVATA

Il momento è difficile, le tensioni internazionali mettono a dura prova i valori che hanno fondato l'Europa e "mai come oggi serve fedeltà alla Repubblica".

A tre giorni dalle elezioni europee, considerate importantissime dal Quirinale, il presidente Sergio Mattarella parla all'Arma dei carabinieri lanciando un messaggio valido per tutti: "il momento storico che l'Italia e l'Europa stanno vivendo sollecita più che mai i valori di fedeltà alla Repubblica e di abnegazione di cui l'Arma ha saputo essere interprete". Sono i "valori" della Repubblica quelli dei quali parla il capo dello Stato nel messaggio in occasione del 210° anniversario della fondazione dell'Arma. Sono i valori della democrazia e della pace che sono sotto attacco e che, si sottolinea, la situazione internazionale mette in discussione.

Un ragionamento ampio e che guarda proprio alle europee dove sono in gioco, come ha detto la premier Giorgia Meloni, "due idee dell'Europa". E l'idea di Europa di Sergio Mattarella è limpida e granitica, puntellata da azioni e parole sin dall'inizio del suo settennato: l'otto e nove giugno, per il Quirinale, è in gioco una posta altissima che segnerà il futuro dei cittadini per anni certificando o meno le possibilità di una maggiore integrazione delle istituzioni europee necessaria per avanzare nel percorso sognato dai padri fondatori dell'Unione come, per citarne solo alcuni, Altiero Spinelli, Jean Monnet e Robert Schuman.

Non a caso in occasione del 2 giugno il presidente ha parlato con realismo del significato del voto sottolineando che "con l'elezione del Parlamento europeo si consacrerà la sovranità dell'Ue". Una sovranità condivisa che è un principio chiave dell'Ue, nata per garantire la pace e la cooperazione tra nazioni che per secoli erano state in conflitto.

Parole che non sono piaciute molto alla Lega e in particolare al senatore Claudio Borghi che è arrivato per questo addirittura a chiedere le dimissioni di Mattarella. Parole sulle quali in serata è intervenuta la premier Giorgia Meloni con una posizione che cerca di non sconfessare troppo la Lega: "io non lo avrei fatto, non sono d'accordo. Però è anche legittimo criticare, poi sono contenta che Salvini - ha spiegato rispondendo alle domande di Mentana su La7 - abbia detto una parola chiara su questo, da una parte è legittimo criticare dall'altra io non avrei fatto quella critica".

Ma al di là di questa polemica, in tutta Europa il dibattito divide e disegna in effetti uno scontro tra due visioni contrapposte di Europa e quella "mattarelliana" è certamente diversa da quella dell'onda sovranista. Ma a livello istituzionale le idee sono più chiare come dimostra il forte appello al voto diffuso nelle scorse settimane da tre presidenti importanti, il tedesco Frank-Walter Steinmeier, l'austriaco Van der Bellen oltre naturalmente a Sergio Mattarella. Basta rileggerlo per capire le preoccupazioni che albergano ai vertici dell'Europa anche in relazione alla temutissima astensione prevista: il 2024 "sarà un anno cruciale per la democrazia in Europa e in molte parti del mondo. In un futuro non troppo lontano, potremmo arrivare a considerarlo come un anno decisivo che avrà stabilito la rotta per i decenni a venire", hanno scritto i tre presidenti in una nota congiunta.

"Dobbiamo riflettere collettivamente su quali prospettive future vogliamo garantire e su come intendiamo affrontare le sfide di vasta portata che ci attendono. Come presidenti della Repubblica, chiediamo ai nostri cittadini di prendere parte a questa decisione e di andare a votare!". Per Mattarella certamente queste sfide vanno affrontate con la fedeltà ai valori di una Repubblica nata dalla lotta di Liberazione.

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza