Carlo Calenda sembra orientato verso il (centro)sinistra. È questa l'ultima novità nell'ex Terzo polo, emersa dall'incontro del capo di Azione con i suoi parlamentari. Per il leader centrista l'insuccesso alle europee sarebbe causato dall'incerto posizionamento del partito in uno scenario sempre più polarizzato. Non facendocela da soli, in sostanza, ci si avvicina ai più forti dell'opposizione in questo momento, ossia al Partito democratico. Con una sola condizione: non allearsi di nuovo con Renzi.
Così, anche se il leader di Italia Viva tiene la porta aperta e rilancia la proposta di un "terzo polo con un terzo nome alla guida" - pur ribadendo che la responsabilità per il fallimento dell'alleanza con Calenda non può ricadere su di lui - Azione risponde con il coltello tra i denti. A scrivere la risposta al vetriolo è Matteo Richetti. "I gruppi si sono rotti, in entrambi i rami del Parlamento, per iniziativa di Italia Viva", ha affermato, accusando Renzi di "costruire intese elettorali sempre con uno scopo", ovvero la propria rielezione.
Ma la scelta di spostarsi a sinistra non può certo piacere a chi è confluito in Azione da correnti politiche opposte. Gli stessi che preferirebbero tornare con il leader di Italia Viva che allearsi con Schlein. Enrico Costa, che è un ex Fi, durante la riunione con Calenda si è scontrato con lui proprio su questo. E anche Mara Carfagna ha chiesto qualche spiegazione al proprio capo. Insomma, scegliendo questa strada Calenda potrebbe anche riattivare il sistema dei 'cambi di casacca' che ha caratterizzato fin da sempre i centristi, si commenta in ambienti centristi..
Ma non è solo in Azione che qualcuno ha da ridire. Renzi pubblicamente si lecca le ferite e ribadisce che "in queste ore Iv ha eletto centinaia di consiglieri comunali e diversi sindaci" e che bisogna "costruire classe dirigente dal basso".
Dall'altro lato, il 'suo' Luigi Marattin gli ricorda gli errori del passato. "Abbiamo bisogno di ricostruire una prospettiva politica stabile - ha dichiarato il deputato di Iv - che non può che riprendere da dove, con un errore tra i più gravi della storia della politica italiana, fu interrotta nell'aprile 2023 con la sciagurata fine del Terzo polo". A lui ha risposto la renziana Raffaella Paita, parlando di Iv come "un partito e una comunità in cui si fa campagna elettorale fino all'ultimo giorno, stando fino all'ultimo giorno in pista, non in spiaggia", soprattutto "in cui non si mette sullo stesso piano chi come Calenda ha rotto il terzo polo e chi come noi ha cercato di ricucire".
Intanto, sia Azione che Italia Viva prevedono di svolgere i congressi nazionali in autunno.
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