Il referendum sull'autonomia lanciato
da Landini e entusiasticamente rilanciato da tutte le forze di
opposizione tranne Azione è sbagliato per ragioni pragmatiche.
Per raggiungere il quorum dovremmo portare a votare tredici
milioni circa di italiani in più rispetto a quelli che hanno
votato alle europee i partiti che lo propongono. Di fatto hanno
scelto il campo più vantaggioso per la destra per combattere
questa battaglia". Lo scrive in un lungo post su X il leader di
Azione, Carlo Calenda.
"I voti di destra - spiega - si salderanno con l'astensione.
E se, come gli stessi promotori giudicano probabile, il quorum
non verrà raggiunto Meloni potrà legittimamente sostenere che
tutte le forze sindacali e politiche di opposizione unite, sono
minoranza nel paese. Quando la politica diventa una rincorsa a
chi la spara più grossa - aggiunge ancora Calenda - rischia
davvero di finire male. Quando il referendum ci sarà voteremo
per l'abolizione dell'autonomia, ma riteniamo lo strumento
sbagliato".
"Ultima considerazione: forse varrebbe la pena domandarsi
quali sono i problemi del Sud (che ne ha tantissimi)
indipendentemente dall'autonomia. E qui emerge il limite del
Fronte Popolare in versione italiana da Renzi a Landini: non
produce mai una proposta, perché non è d'accordo su nulla",
conclude.
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