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L'informativa di Crosetto alla Camera sugli esiti del vertice Nato sull'Ucraina

L'informativa di Crosetto alla Camera sugli esiti del vertice Nato sull'Ucraina

Unifil può evitare ulteriore esclation. Tajani: 'Al lavoro senza sosta contro la guerra'

01 agosto 2024, 17:04

Redazione ANSA

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Il ministro della Difesa Guido Crosetto - RIPRODUZIONE RISERVATA

Il ministro della Difesa Guido Crosetto - RIPRODUZIONE RISERVATA

Nell'aula della Camera l'informativa del ministro della Difesa Crosetto sugli esiti del vertice Nato di Washington sull'Ucraina.

"La presenza dei 10mila militari di Unifil in quella zona (Libano, ndr) può essere l'elemento che non consente lo scontro diretto, può essere l'elemento di pacificazione, certo con le garanzie di sicurezza per il personale per il quale la mia preoccupazione è costante: non c'è giorno in cui io non mi chieda 'e se succede qualcosa?' ai nostri 1.200 militari. Oggi ritengo che non siano più a rischio dei giorni scorsi, non sono un target diretto ma potrebbero essere coinvolti incidentalmente in scontri tra le parti ed io ho espresso preoccupazione ai miei omologhi israeliano e libanese". Lo ha detto il ministro della Difesa, Guido Crosetto, in una informativa alla Camera.

Gli ultimi fatti avvenuti in Medio Oriente, dal missile sul campo di calcio nel Golan all'uccisione del leader di Hamas Ismail Haniyeh, ha osservato Crosetto, "hanno innalzato ulteriormente la tensione. Si prospetta una situazione potenzialmente pericolosa in Libano, dove Hezbollah, incurante della risoluzione Onu, ha creato avamposti e depositi di armi al Sud forte del fatto che Unifil non sarebbe intervenuta. Io ho avviato da tempo contatti con l'Onu per sollecitare misure atte a garantire la sicurezza del personale impegnato ed a consentire alla missione di funzionare".

"Sono in costante contatto - ha proseguito il ministro - con i vertici dell'Aise e dello Stato Maggiore della Difesa per monitorare la situazione del nostro contingente. Abbiamo aggiornato i piani di evacuazione e confermo che continueremo ad operare, la nostra presenza può evitare un'ulteriore escalation. L'Onu deve ribadire che quei soldati non sono alleati di una delle due parti, sono lì a garantire che il conflitto non deflagri in qualcosa di più ampio".

'All'Ucraina armi difensive e non per colpire in Russia'.  "A Washington l'Italia ha confermato il fermo sostegno all'Ucraina. Con il nono pacchetto di aiuti abbiamo puntato al rafforzamento della capacità di difesa aerea per la protezione di infrastrutture critiche civili. Abbiamo donato strumenti militari che hanno scopo di difesa, non di attacco e, di certo, non sul suolo russo", ha detto Crosetto.

'L'Italia è sestultima nella Nato per spese Difesa'. "Tra i Paesi Nato in 23 rispettano il requisito del 2% delle spese per la Difesa sul Pil. Alcuni di questi hanno detto che il 2% è l'obiettivo minimo ormai insufficiente ed hanno auspicato un parametro superiore. L'Italia è sestultima tra le aazioni dell'Alleanza Atlantica on l'1,53%". Lo ha detto il ministro della Difesa, Guido Crosetto, nella sua informativa alla Camera sul vertice Nato di Washington. "Noi - ha spiegato Crosetto - abbiamo confermato l'impegno a raggiungere il 2% in maniera graduale e sostenibile, ma difficilmente ce la faremo per il 2028. Abbiamo rappresentato le difficoltà legate al debito pubblico ed ai vincoli del patto di stabilità. Comunque - ha sottolineato - noi siamo un contributore operativo di primo piano della Nato, le nostre truppe sono in prima linea su molti fronti".

Protesta delle opposizioni in apertura di lavori sui tempi d'esame sul ddl sicurezza nelle commissioni congiunte Affari Costituzionali e Giustizia della Camera. "Sono stati contingentati i tempi - ha detto la Dem Chiara Braga - in assenza di qualsiasi atteggiamento ostruzionistico con una modalità di gestione che ha visto momenti di forte tensione anche a fronte di intimidazioni e minacce nei confronti dell'opposizione. Una modalità che non è accettabile". Un atteggiamento "aggressivo da parte della maggioranza", ha stigmatizzato anche Filiberto Zaratti.

Tajani, al lavoro senza sosta contro la guerra. E per questo ci stiamo impegnando con contatti continui, dobbiamo lavorare giorno e notte". Lo spiega il ministro degli Esteri Antonio Tajani in un'intervista al Corriere della Sera, in cui definisce la situazione in Medio Oriente dopo l'uccisione del leader di Hamas Haniyeh, "preoccupante". Ma, al momento "non sembrano esserci imminenti reazioni che portino ad una escalation distruttiva - precisa -. Dobbiamo tutti adoperarci in ogni modo per non interrompere la possibilità di tenere vivo il dialogo e arrivare a un cessate il fuoco a Gaza". Quello che si teme è una reazione dell'Iran. "È evidente che siamo sul filo del rasoio, ma se da Teheran si chiede l'intervento dell'Onu, quindi si coinvolge la comunità internazionale sul piano politico - ragiona Tajani -, potrebbe significare che non si assisterà a una reazione sproporzionata. noi abbiamo il compito di lavorare per evitare in ogni modo l'escalation". Ad Israele che ha portato avanti il blitz per uccidere il numero uno di Hamas "diciamo che il diritto all'autodifesa è indiscutibile, ma che non si deve cadere nella trappola di reazioni alle azioni di Hamas e Hezbollah che siano sproporzionate". L'Italia è presente nella missione Unifil in Libano, altro fronte bollente. "Siamo in contatto continuo e diretto con i nostri connazionali. Tremila vivono stabilmente in Libano, spesso hanno doppio passaporto, e non hanno intenzione di essere evacuati -, prosegue il ministro e vicepremier - circa trecento possono farlo se lo chiedono, noi siamo pronti per ogni evenienza, ma al momento non sembra esserci un pericolo immediato". "Abbiamo chiesto attraverso il ministro Crosetto all'Onu che venga valutata la situazione e garantita la sicurezza dei nostri soldati sul posto, con un mandato chiaro e non equivoco - conclude -. Non dipende da noi quello che si può fare sul campo, ma dal mandato internazionale. Siamo ben attenti a che nulla venga lasciato all'improvvisazione. Allo stato però, lo ripeto, non sembra ci siano rischi imminenti".

 

Video MO, Crosetto: 'Unifil puo' evitare ulteriore escalation'

 

Ddl sicurezza. Pd: maggioranza continua forzature, basta strappi 

"Ancora strappi e contingentamenti, dopo una gestione fuori controllo nella notte, l'ufficio di presidenza delle commissioni affari costituzionali e giustizia ha convocato i gruppi parlamentari subito dopo la chiusura delle comunicazioni del ministro Crosetto. Un'ulteriore conferma della volontà di imporre al Parlamento una incomprensibile dittatura della maggioranza che schiaccia completamente i diritti delle opposizioni. Il ddl sicurezza è pericoloso e incostituzionale perché contiene forti restrizioni dei diritti e norme liberticide e ingiuste: il Parlamento deve poterlo discutere nel merito non certo in una manciata di minuti nel mezzo della notte tra le minacce e le pressioni del governo".

Così i capigruppo democratici nelle commissioni affari costituzionali e giustizia della camera, Simona Bonafè e Federico Gianassi. "Una cosa mai vista - ha detto anche Debora Serracchiani - per un ddl senza scadenza in un momento in cui ci chiedono di convertire otto decreti. E' una vergogna, hanno fatto strame dell'opposizione, siamo alla dittatura della maggioranza. E' una cosa indegna: solo per tenere insieme la maggioranza vanno avanti su questo ddl repressivo e con profili di incostituzionalità evidenti".

Tutela legale delle forze armate, ok a emendamenti in commissione 

Le Commissioni riunite Affari costituzionali e Giustizia della Camera hanno approvato un emendamento volto ad estendere alle forze armate gli interventi migliorativi in tema di tutela legale, recentemente approvati per le forze di polizia, nell'ambito dell'esame del disegno di legge in materia di sicurezza pubblica.

"L'approvazione di questo emendamento, che elimina le differenze di tutele legali che vi erano tra le forze di polizia e le forze armate - ha detto il ministro della Difesa, Guido Crosetto -, è un importante riconoscimento da parte del Parlamento. È la conferma dell'apprezzamento del lavoro svolto quotidianamente dai nostri servitori dello Stato e del grande valore delle forze armate nella società. Rappresenta un chiaro segnale del rispetto e della considerazione che le Istituzioni riservano a chi si impegna con dedizione e sacrificio per garantire la sicurezza e la difesa del nostro Paese". Questa iniziativa, fortemente sostenuta proprio dal ministro della Difesa, segue l'approvazione dell'emendamento dell'onorevole Iezzi il 10 luglio scorso, che aveva previsto per le forze di polizia, compreso l'Arma dei Carabinieri, l'incremento da 5.000 a 10.000 euro dell'anticipo concesso al personale indagato o imputato per fatti inerenti al servizio, con la possibilità di rivalsa se al termine del procedimento viene accertata la responsabilità del dipendente. Con l'approvazione odierna, vengono dunque riallineate le previsioni normative relative a questo specifico settore, confermando l'uguale trattamento di tutto il personale del comparto Difesa-Sicurezza. Questo comparto include le Forze Armate, l'Arma dei Carabinieri, la Guardia di Finanza, la Polizia di Stato e la Polizia Penitenziaria, tutti destinatari di specifiche forme di tutela in ragione della peculiarità del ruolo rivestito dagli operatori.

 

 

Seduta fiume sul ddl sicurezza, arriva la stretta su cannabis

Seduta fiume nelle commissioni Affari Costituzionali e Giustizia della Camera che hanno lavorato tutta la notte e sono ancora riunite per chiudere l'esame del ddl sicurezza. Nonostante i tempi contingentanti mancano ancora numerosi emendamenti e si procede a oltranza. Tra le proposte di modifica approvate anche la stretta sulla cannabis light che, di fatto, la equipara a quella non light. Ritirata invece la proposta della Lega per vietare l'immagine della pianta di canapa per fini pubblicitari. Si tratta, commenta Riccardo Magi di un "duro colpo al settore che vede migliaia di occupati e una filiera completamente italiana".

Opposizioni in Aula, contro di noi intimidazioni e minacce

Protesta delle opposizioni in Aula alla Camera in apertura di lavori sui tempi d'esame sul ddl sicurezza nelle commissioni congiunte Affari Costituzionali e Giustizia della Camera. "Sono stati contingentati i tempi - ha detto la Dem Chiara Braga - in assenza di qualsiasi atteggiamento ostruzionistico con una modalità di gestione che ha visto momenti di forte tensione anche a fronte di intimidazioni e minacce nei confronti dell'opposizione. Una modalità che non è accettabile". Un atteggiamento "aggressivo da parte della maggioranza", ha stigmatizzato anche Filiberto Zaratti.

Via libera commissioni a bodycam per forze di polizia

Via libera delle commissioni Giustizia e Affari Costituzionali della Camera a un emendamento al ddl sicurezza sulle bodycam per gli agenti di polizia. "L'approvazione dell'emendamento - sottolinea il sottosegretario all'Interno Nicola Molteni - è uno straordinario risultato dalla portata storica a beneficio degli operatori di sicurezza del nostro Paese. Le videocamere, per chi esercita attività di ordine pubblico, controllo del territorio, vigilanza nei siti e luoghi sensibili, a bordo treno e in ambito ferroviario, sono uno strumento di trasparenza, tutela, protezione e deterrenza indispensabile dei nostri servitori dello Stato".

Approdo in Aula ddl sicurezza slitta a settembre

L'approdo in Aula alla Camera del ddl sicurezza slitta a dopo la pausa estiva. L'esame in commissione sarà chiuso tra questa e la prossima settimana. E' quanto ha stabilito la conferenza dei capigruppo di Montecitorio.

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