"Anche io sono convinto che resuscitare Renzi, premiandolo dopo la disfatta elettorale europea e i suoi ripetuti fallimenti, sia una scelta che avrebbe un costo pesantissimo per la serietà e credibilità del progetto di alternativa a Meloni". Il leader del M5s, Giuseppe Conte, interpellato dall'ANSA, commenta così l'intervento sul Fatto Quotidiano di Goffredo Bettini.
Per Conte sarebbe "una scelta peraltro incomprensibile per gli elettori, visto che Italia viva in questa legislatura ha votato quasi sistematicamente con il centrodestra e governa con le destre in molte amministrazioni territoriali. Ma - aggiunge - è una scelta inaccettabile anche se vogliamo che il progetto politico progressista sia costruito nel segno, per noi imprescindibile, dell'etica pubblica e della lotta all'affarismo. Lasciare questo spazio a Renzi, incoronarlo così platealmente come credibile rappresentante di un polo moderato, è un grande harakiri".
"Il metodo e il merito con cui tutto ciò sta avvenendo e viene assecondato dai vertici del Pd sta aprendo una grave ferita con la mia comunità del Movimento 5 Stelle: una comunità che intende antropologicamente la politica in modo diametralmente opposto". Così il leader del M5s Giuseppe Conte, interpellato dall'ANSA, parla delle aperture dem a Matteo Renzi commentando l'intervento di Goffredo Bettini sul Fatto quotidiano.
Non tarda la risposta del leader di Iv. "L'attenzione di Giuseppe Conte alle questioni di politica estera è meritevole di un approfondimento serio, trasparente e rigoroso. Per la nostra idea di centrosinistra il rapporto con gli americani non è in discussione" dice Matteo Renzi. "Non facciamo scegliere i governi a Washington - aggiunge - ovviamente, e ancora più ovviamente non lasciamo che sia Mosca a decidere per noi. Quanto alla politica americana tra Trump e Harris noi non abbiamo dubbi: stiamo dalla parte dei democratici americani, di Kamala senza se e senza ma. Ci auguriamo che tutto il campolargo sia dalla parte dei progressisti contro i sovranisti".
Bettini: 'Strano dare le chiavi dell'allargamento del centrosinistra a Renzi'
"Nelle settimane agostane si sono moltiplicati dei confronti e alcune iniziative che hanno messo al centro proprio chi (Renzi) avrebbe dovuto per una volta aiutare un processo virtuoso, piuttosto che volerlo incarnare, interpretare, condizionare, dando perfino maliziosi consigli al Pd, circa il modo di trattare la sua segreteria Elly Schlein". Lo scrive Goffredo Bettini in un intervento pubblicato dal 'Fatto Quotidiano'. "Renzi - aggiunge - si dimostra ancora una volta un politico svelto e scaltro. Ma non intendo parlare di lui. Piuttosto del quadro che si sta determinando: da inopportuno si sta trasformando in un letale errore politico. Giusto far cadere i veti, stravagante dare le chiavi dell'allargamento del centrosinistra a Renzi. L'ex premier ha esaurito un ciclo. Ha lasciato detriti che non vanno scaricati sul futuro, ma suggeriscono quella condotta misurata che in politica è un aspetto decisivo". "Quello che magari potrebbe essere possibile per il Pd (non credo), non è sicuramente digeribile dal resto della sinistra e dal M5s. Legittimamente. Aiutare l'emergere di un centro democratico - conclude - deve essere un obiettivo concordato dall'insieme della coalizione; non uno strappo politicista solitario, che rischia di essere una bolla mediatica, piuttosto che una ricollocazione di parti dell'elettorato moderato. Inoltre, ogni ipotesi di accordo va messa con i piedi per terra circa i programmi, i valori, i comportamenti condivisi. Le prossime elezioni locali sono una prova fondamentale per procedere. A partire dalla Liguria, dove un po' solitariamente la candidatura autorevolissima di Orlando sta cercando di comporre un quadro difficile".
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