Sono oltre 10 mila le pagine di
atti inviati alla Commissione parlamentare antimafia dalla
Procura di Perugia riguardo all'indagine sugli accessi abusivi
alle banche dati della Direzione nazionale che si occupa di
criminalità organizzata. Documenti ora a disposizione dei
componenti dell'Organismo parlamentare e trasmessi dopo che il
gip ha respinto la richiesta di arresti domiciliari per il
tenente della guardia di finanza Pasquale Striano e per l'ex
sostituto procuratore della Direzione nazionale antimafia
Antonio Laudati. Provvedimento che l'Ufficio guidato da Raffaele
Cantone ha impugnato al riesame.
"Si tratta di carte a divulgazione limitata e ovviamente
niente posso dire del loro contenuto" ha spiegato il capogruppo
del Pd in Commissione Antimafia Walter Verini rispondendo
all'ANSA all'uscita da palazzo San Macuto dopo avere preso
visione delle oltre 10 mila pagine. "Del resto - ha aggiunto - è
stata una primissima visione di una enorme mole di documenti.
Posso comunque esprimere una impressione generale. Come già
uscito sui giornali nei mesi scorsi, gli accessi di Striano
hanno riguardato un pò di tutto, da ministri a personaggi dello
sport e dello spettacolo, da gestori di bed and breakfast a
frati minori conventuali. Insomma, se alla base dei
comportamenti illeciti c'è un disegno si stenta a vederne
natura, contorni e finalità".
Per il senatore Verini "ciò non toglie che la Commissione
Antimafia, senza interferire in alcun modo con l'inchiesta,
debba contribuire ad accendere fari verso la verità dei fatti".
"Altra impressione - ha evidenziato ancora il capogruppo del
Pd - è che i vertici del tempo della Dna siano parte lesa
rispetto ai traffici illeciti. Da ultimo ribadiamo come a
nessuno può essere consentito di usare la Commissione Antimafia
per finalità di propaganda elettorale e partitica che ne
delegittimano la funzione".
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