/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Mattarella: 'Non si era e non si è stranieri a casa propria'

Mattarella: 'Non si era e non si è stranieri a casa propria'

'L'Edificio europeo va completato, non reggerebbe all'urto degli eventi della vita internazionale'

ROMA, 07 settembre 2024, 14:24

Redazione ANSA

ANSACheck
Mattarella ad Aosta - RIPRODUZIONE RISERVATA

Mattarella ad Aosta - RIPRODUZIONE RISERVATA

"Il principio che l'Assemblea Costituente affermava era esplicito: non potevano essere considerate straniere, in Italia, lingue parlate da cittadini italiani radicati nel suo territorio. Non si era - e non si è - stranieri a casa propria, quale fosse - e sia - la propria cultura, lingua, religione. Si trattava della diretta conseguenza dei principi fondamentali della nostra Costituzione". Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, durante l'ottantesimo anniversario della Resistenza, Liberazione e Autonomia della Valle d'Aosta.

Video Mattarella: 'Non si era e non si e' stranieri a casa propria'

 

"Era la diretta conseguenza dei principi fondamentali della nostra Costituzione. Lo esplicita l'art.3. Ecco perché valorizzare le specificità delle comunità collocate alle frontiere dell'Italia ha arricchito i valori di convivenza della nostra civiltà. Il tema della tutela delle minoranze linguistiche ha trovato collocazione all'art.6 della nostra Carta fondamentale. Ne costituisce attuazione anche la legge 482/1999, 'Norme in materia di tutela delle minoranze linguistiche storiche', che ha introdotto una disciplina organica, così come, nelle Regioni ad autonomia speciale, si trovano specifiche disposizioni di tutela di minoranze presenti sul territorio: è il caso dell'art. 40 bis (1993) dello Statuto valdostano che riconosce alle popolazioni di lingua tedesca dei Comuni della Valle del Lys - comunemente riconducibili al popolo dei Walser - il diritto alla salvaguardia delle proprie tradizioni linguistiche e culturali. Si tratta di una ricchezza e di un vanto per la Repubblica. Un valore, quello delle terre e dei popoli di frontiera che la Unione Europea ha saputo far crescere e valorizzare, dando sempre più spessore alla nostra cultura europea", ha aggiunto Mattarella.

Le genti di montagna sanno più di chiunque altro che quando ci sono difficoltà emergenziali come calamità naturali un edificio incompleto non può reggere. Vi sono rischi di non sopravvivere. Il mondo è pieno di condizioni emergenziali, difficoltà di grande rilievo, globali. L'Edificio europeo va completato perché non può restare a lungo incompleto, perché non reggerebbe all'urto degli eventi della vita internazionale". Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella parlando all'Università della Valle d'Aosta, definendo "illusione e inganno" pensare di tornare alle singole sovranità nazionali.

"Il 1944, come nel resto d'Italia, fu un anno terribile in Val d'Aosta. Il movimento partigiano - guidato da figure prestigiose come Emile Chanoux, martire della Resistenza - fondato sulle radici antifasciste coltivate negli anni precedenti, seppe svolgere un ruolo di grande importanza nel definire il futuro della 'Petite Patrie' inserita nel più ampio destino d'Italia. Oggi siamo qui per onorare il contributo che i valdostani seppero dare alla costruzione della Repubblica, fieri del loro apporto al Risorgimento e all'Unità d'Italia, sin dalla decisione unanime del Conseil Double della città di Aosta, nel 1849", ha affermato il capo dello Stato.

"Venne allora dichiarato: 'Questa provincia d'Aosta sarà sempre parte integrante della bella penisola italiana'. Non valsero a mutare questo atteggiamento decisioni infauste come la soppressione della Provincia operata dal governo Rattazzi nel 1859, con il declassamento a Circondario, né i tentativi del fascismo di operare, anche in queste terre, l'umiliazione della popolazione autoctona cercando di sottrarle cultura e identità. E' la storia a parlare: la Valle è sempre stata un elemento costitutivo del divenire d'Italia: Era stata impegnata nelle lotte per il Risorgimento e nella Prima guerra mondiale. Una esperienza unica nei territori e nelle popolazioni di frontiera", ha aggiunto Mattarella

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

Guarda anche

O utilizza