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Maggioranza in pressing sulle nomine Rai. Le opposizioni: Indisponibili senza riforma

Maggioranza in pressing sulle nomine Rai. Le opposizioni: Indisponibili senza riforma

"Avviare in Parlamento una nuova legge su tv e editoria", apertura del centrodestra sulla governance. Pd e Avs: "Indisponibili alle nomine prima della riforma"

ROMA, 17 settembre 2024, 18:43

Redazione ANSA

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La sede Rai di Viale Mazzini - RIPRODUZIONE RISERVATA

La sede Rai di Viale Mazzini - RIPRODUZIONE RISERVATA

"In attesa di regole che tengano conto, per il sistema nel suo complesso e per il servizio pubblico, delle previsioni che dovranno entrare in vigore entro il 2025", secondo il Media Freedom Act, "riteniamo che debbano essere applicate le norme vigenti senza indugi, a tutela delle prerogative del Parlamento, del pluralismo e della funzionalità del servizio pubblico". Lo affermano i leader di centrodestra, Giorgia Meloni, Matteo Salvini, Antonio Tajani e Maurizio Lupi, in una nota congiunta sulla Rai. 

"Riteniamo opportuno avviare in Parlamento il confronto per definire una nuova legge di sistema, che tenga conto di tutte le trasformazioni tecnologiche intervenute, per arginare e regolare il dominio di giganti del web e piattaforme, per fermare il saccheggio digitale e tutelare il diritto d'autore nel mondo dell'editoria e dell'audiovisivo, a garanzia di ogni espressione della cultura, del sapere e dell'informazione", affermano i leader di centrodestra nella nota congiunta sulla Rai, in cui spiegano che il Media Freedom Act, approvato dal Parlamento europeo, entro il 2025 andrà recepito. "In Italia - aggiungono - poi la Corte Costituzionale ha indicato nel tempo, con varie sentenze e ordinanze, il ruolo del servizio pubblico televisivo e la fondamentale funzione del Parlamento".

"Finalmente i leader di centrodestra si dicono pronti al dibattito sulla riforma del servizio pubblico nel solco del Media Freedom Act europeo - afferma la presidente della commissione di vigilanza Rai Barbara Floridia -. È il momento di passare ai fatti attraverso Stati Generali del servizio pubblico che gettino le basi per una riforma condivisa che possa procedere spedita in Parlamento. Già domani ho convocato una riunione con i capigruppo in commissione di vigilanza di tutti i partiti in cui definire lo schema di lavoro e condividere metodo e merito per giungere a questo appuntamento il prima possibile". 

Ma le opposizioni insistono, prima la governance e poi le nomine.

"Pare che finalmente abbiamo convinto la maggioranza della necessità di procedere alla riforma della Rai, per renderla indipendente dalla politica, dai partiti, come chiede il Media Freedom Act che, comunque, deve essere attuato in fretta. Voglio chiarire che noi non siamo disponibili a nomine, lottizzazioni, rinnovi di cda che praticamente sarebbero già in scadenza prima di aver proceduto alla riforma complessiva della governance della Rai. Oggi anche i leader di maggioranza riconoscono questa necessità, mettiamoci subito al lavoro in Parlamento per fare in fretta e bene questa riforma". Lo ha detto la segretaria Pd Elly Schlein.

"Alleanza Verdi e Sinistra è indisponibile a rinnovare il cda Rai senza che sia stata avviata una riforma organica della governance nella direzione del Media freedom act che entrerà in vigore nell'agosto del 2025. Si passi dalle parole ai fatti", concludono

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