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Caos treni, le opposizioni contro Salvini: "Venga in Aula e si dimetta"

Caos treni, le opposizioni contro Salvini: "Venga in Aula e si dimetta"

Schlein: "Pensa solo a vendere ferrovie". Lega: "E' l'eredità del Pd"

03 ottobre 2024, 09:14

di Paola Lo Mele

ANSACheck
Caos treni - RIPRODUZIONE RISERVATA

Caos treni - RIPRODUZIONE RISERVATA

L'opposizione va all'attacco di Matteo Salvini per il guasto alla linea ferroviaria sul nodo di Roma, tra richieste di dimissioni e inviti a riferire in Parlamento. "Il ministro Salvini non si occupa di fare funzionare le ferrovie, pensa solo a come venderle.

Il guasto all'alba nel nodo di Roma, che ha causato oltre tre ore di stop con ripercussioni in tutta Italia dal Brennero a Palermo, è solo l'ennesima pagina dell'odissea quotidiana che vive ogni giorno chi si muove in treno", punta il dito la segretaria del Pd Elly Schlein. Mentre il M5s, Iv e Avs arrivano a chiedere un passo indietro per il titolare dei Trasporti. Dalla Lega rispediscono le accuse al mittente, ed in particolare al Pd: "Sul caos dei treni di oggi la verità è solo una: gli italiani pagano anni e anni di malgoverno dem", dice il vicecapogruppo della Lega a Montecitorio Domenico Furgiuele.

 

"Quando hai un ministro che di fatto si occupa di trasporti circa 2-3 ore al mese, le conseguenze poi sono queste - l'affondo dei pentastellati in commissione Trasporti -. Salvini tolga il disturbo, perché è completamente inadeguato al ruolo che ricopre".

Il capogruppo del Pd al Senato, Francesco Boccia chiede che titolare del Mit riferisca sull'accaduto: "Forse sarebbe il caso che il ministro invece di preoccuparsi della manifestazione di Pontida e di fare sui social gli auguri ai nonni, a cui va tutto il nostro affetto, venisse in Parlamento a spiegare la situazione". Il riferimento è alla polemica social che ha investito il ministro dopo il suo post di auguri per la festa dei nonni, mentre si avvertivano i primi effetti del guasto alla linea ferroviaria.

Diversi i commenti ironici che rimandavano al caos treni: "Probabilmente prima di arrivare" a destinazione "diventerò nonno pure io", scrive un utente. "Ma davvero? Col caos a Termini e Tiburtina, migliaia di passeggeri infuriati tu fai il post sui nonni?", scrive un altro. Alla richiesta di avere Salvini in Aula si accoda il segretario di PIù Europa, Riccardo Magi che ironizza: "Vorrebbe 'proteggere i confini' da non si sa bene quale minaccia quando non è in grado di far funzionare dei semplici tabelloni ferroviari. Altro che in orario. Da quando c'è lui, i treni non partono proprio". Dalla Lega non tardano a rispondere per voce di Furgiuele: alla base dei disagi c'è "una politica dei 'no' andata avanti per troppo tempo e che ha bloccato il Paese. Ora, per fortuna, c'è Matteo Salvini: con lui è partita l'Italia dei cantieri. Siamo certi che risolverà anche questo problema causato dal Pd".

I deputati salviniani in commissione Trasporti alla Camera chiedono "che i vertici di Rfi e Trenitalia vengano a riferire in commissione Trasporti. Se ci sono stati errori da parte di un'impresa privata che nulla hanno a che vedere con l'impegno enorme profuso dal ministro Salvini per investire sulle infrastrutture del Paese e ammodernare una rete esistente e obsoleta, è giusto che venga chiarito per dissipare ogni dubbio su quanto successo questa mattina". E l'istanza viene abbracciata anche dal capogruppo di Fdi, Fabio Raimondo. Dalla maggioranza interviene anche il presidente di Noi Moderati, Maurizio Lupi, per segnalare - invece - che "guasti, ritardi, interruzioni delle linee ferroviarie sono troppo frequenti per essere fisiologici o casuali. A questo punto è necessaria una riflessione del ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini: serve un piano straordinario per la manutenzione".

Le opposizioni martellano da ogni fronte. "Quando c'era lui...i treni non partivano nemmeno - punge Nicola Fratoianni da Avs -: c'è un ministro che continua a straparlare di ogni cosa, ma il lavoro per cui gli è stato assegnato il dicastero non lo fa". Sulla stessa linea Raffaella Paita di Iv: "Da quando Salvini è ministro c'è un disservizio al giorno: si prenda le sue responsabilità e si dimetta".

 

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