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Al via Pontida, tra gli slogan 'Italia non è una' e 'giù le mani da Salvini'

Al via Pontida, tra gli slogan 'Italia non è una' e 'giù le mani da Salvini'

Tante le scritte sull'Autonomia

PONTIDA (BERGAMO), 06 ottobre 2024, 12:08

Redazione ANSA

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Pontida - RIPRODUZIONE RISERVATA

Pontida - RIPRODUZIONE RISERVATA

Con il tradizionale omaggio ai volontari della Lega che sono scomparsi, a Pontida è cominciato il raduno del partito in corso nel paesino della Bergamasca. Edizione numero 36 e di certo quella con più ospiti stranieri, per via delle delegazioni di partiti europei che hanno accolto l'invito del segretario Matteo Salvini. Sono soprattutto i Patrioti d'Europa capitanati dal primo ministro ungherese Viktor Orban. Al debutto pure il generale Roberto Vannacci, dopo l'elezione al Parlamento europeo con i voti della Lega.

Salvini ha dato il via alla manifestazione. Tra le bandiere che sventolano, prevalgono quelle venete del Leone di San Marco, alcune asburgiche di militanti friulani e una gigante dei leghisti di Livorno. Sotto il palco anche un maxi striscione di leghisti lombardi, con una scritta riferita ai problemi giudiziari del Caputano: "Ha difeso i confini. Crema e Cremona uniti per Salvini" e la foto del leader. 

Sotto il sole e il pratone infangato per l'umidità della notte, Pontida accoglie il popolo della Lega. Dominano gli slogan pro Autonomia e in difesa del segretario, che rischia 6 anni di carcere con l'accusa di sequestro di migranti a Lampedusa.

E' un militante di Viganò Brianza a sommare sulla maglietta - rigorosamente verde - le due istanze di giornata: da un lato la scritta "L''Italia non è una e non lo sarà mai" e dall'altro, "Salvini a processo. L'Italia scivolata nel cesso". Altri girano con una pettorina blu e la scritta 'Giù le mani da Matteo". Del resto lo slogan dell'edizione 2024 di Pontida è proprio "Difendere i confini non è reato" che tappezza il palco, al centro del pratone. Di lato resta la scritta "Padroni a casa nostra", di memoria bossiana. Tutt'intorno, i gazebo per la raccolta firme per il 'Capitano' (per ora una decina di persone in fila), altri che distribuiscono la tessera di socio fondatore del 'Comitato per la sicurezza dei confini' o gadget come uno spray anti violenza.

Attira le telecamere Michele Leombruno, amministratore leghista che viene da Serracapriola, in provincia di Foggia, vestito con una tuta a strisce bianche e nere simil carcerato e il cartello "Ho votato Lega, arrestate anche me". Nello stand del Veneto i volontari mostrano con orgoglio il nuovo gadget: la spilla di Alberto da Giussano che comprende il leone di San Marco. Poi tre stand attigui che, per par condicio, vendono i libri di Salvini, di Umberto Bossi e la new entry della Lega, il generale Roberto Vannacci.

Video 'Tajani vaff…', cori dei giovani militanti della Lega contro il vicepremier a Pontida

 

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