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Staffetta delle opposizioni in Albania, fari sempre accesi

Staffetta delle opposizioni in Albania, fari sempre accesi

Sopralluogo della prima delegazione: "Un lager, torneranno tutti"

ROMA, 17 ottobre 2024, 21:09

di Paola Lo Mele

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Shengjin © ANSA/EPA

Shengjin © ANSA/EPA

"Riflettori sempre accesi". Con questo slogan il Pd ha annunciato una staffetta nei centri in Albania di parlamentari italiani ed europei. Alla prima 'spedizione' partecipano il segretario di Più Europa Riccardo Magi, due deputati dem (Paolo Ciani e Rachele Scarpa) e una di Avs, (Francesca Ghirra). Quello "con Albania che è un accordo che spreca 800 milioni per violare il diritto fondamentale a chiedere asilo", attacca la segretaria del Pd Elly Schlein chiedendo al governo "di chiarire quanto è costato portarvi con la prima nave 16 persone, di cui quattro sono dovute tornare indietro, due minori e due adulti fragili". 

   

"Non possiamo accettare questo livello di disumanità" e per questo "garantiremo una presenza costante per monitorare quel che accada", spiega. Le notizie dall'interno del Cpr di Gjader arrivano dai deputati giunti in sopralluogo. Scarpa parla della possibilità concreta che tutti gli ospiti debbano essere riportati in Italia: "Abbiamo avuto la garanzia che se domani non verranno convalidati i trattenimenti di queste persone, che hanno tutte fatto richiesta di asilo, verranno riportate in Italia. Se così sarà - e secondo me è plausibile viste le loro storie - ci troveremmo di fronte a un fallimento incredibile del governo Meloni". Magi punta il dito contro un luogo che "ha tutte le sembianze di un lager" in cui "credo la parte migliore sia la sezione penitenziaria, e con questo dico tutto... nel senso che almeno è la parte in cui vige un regolamento. Ci sono degli enormi punti oscuri nelle procedure seguite".

Intanto, si mobilitano anche diversi parlamentari europei, con Cecilia Strada che preannuncia un'interrogazione urgente alla commissione Ue per chiedere di "verificare la rispondenza alla legislazione comunitaria" del modello Albania e in caso" contrario di "aprire una procedura di infrazione nei confronti dell'Italia". "Sappiamo già che questi trasferimenti sono in violazione della recente sentenza della Corte di Giustizia Europea che ha bocciato i criteri italiani per la qualificazione di paese di provenienza sicuro", sostiene pure il pentastellato Alfonso Colucci. Non solo battaglie, il Pd mette in campo anche proposte: promuove al Nazareno il convegno "La svolta necessaria" sul tema migranti e presenta il suo progetto di legge per superare la Bossi-Fini:

"Governare il fenomeno dell'immigrazione, non subirlo" rendendo la migrazione "legale, semplice, sicura". "Oggi il problema è che in Italia non si può entrare in modo regolare", afferma l'ex ministro Graziano Delrio che propone "l'iscrizione in una lista" di chi vuole entrare nel Paese, "con nome e cognome", per rispondere, ad esempio, "ad una richiesta di lavoro". La leva sarebbe "un meccanismo di sponsorship" da parte di aziende, università o altre realtà radicate nel paese. In pratica, "un meccanismo pulito di accreditamento".

"L'interesse nazionale è avere lavoratori e persone che stanno qui stabilmente e dignitosamente", il ché comporta un cambio di prospettiva, con uno "spostamento delle competenze dal ministero degli Interni al ministero del Lavoro", ha aggiunto Delrio. Poi, c'è la semplificazione con i "permessi di soggiorno rilasciabili da parte del Comune in 24 ore".

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