"Vi sono dei momenti nella vita di ogni istituzione in cui non è possibile limitarsi ad affermare la propria visione delle cose - approfondendo solchi e contrapposizioni - ma occorre saper esercitare capacità di mediazione e di sintesi". Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, utilizza il palco del festival delle Regioni e delle Province per lanciare un allarme sul fronte della collaborazione istituzionale. Un principio che va sempre salvaguardato, sottolinea il capo dello Stato, in quanto elemento a tutela della collettività. No alle logiche di parte, dunque.
"Tra le istituzioni e all'interno delle istituzioni la collaborazione, la ricerca di punti comuni, la condivisione delle scelte sono essenziali per il loro buon funzionamento e per il servizio da rendere alla comunità". Perché "le istituzioni appartengono e rispondono all'intera collettività e tutti devono potersi riconoscere in esse". Parole di certo non casuali in un momento delicato e complesso proprio a livello di rapporti istituzionali. E alla vigilia del varo di un decreto, quello sui migranti, sul quale è andato in scena un durissimo scontro tra il governo e le toghe dopo la decisione del tribunale di Roma sui Cpr albanesi. Un passaggio - viene comunque evidenziato dal Quirinale - che va anche letto come una sollecitazione, l'ennesima, sulla questione dell'elezione dei giudici costituzionali vacanti. Una partita che ha visto finora uno stallo per la mancanza di un'intesa tra maggioranza e opposizione. Nell'ultima votazione delle Camere in seduta comune è andato in scena il muro del centrosinistra sul nome di Francesco Saverio Marini, consigliere giuridico di Palazzo Chigi. Una nuova riunione del Parlamento in seduta comune è prevista per il 29 ottobre prossimo e il centrodestra ha già fatto sapere che insisterà su quel candidato.
Ma non c'è solo la questione della collaborazione istituzionale, seppur centrale, nel discorso di Mattarella. Che mentre l'Italia è colpita da eventi catastrofici estremi, non manca di fare un richiamo sulla questione ambientale. Un tema, sottolinea il capo dello Stato, sul quale andrebbe adottato l'approccio di tanti giovani. "Tutti dovremmo affrontare il tema della transizione ecologica - dice Mattarella - con la determinazione che caratterizza l'approccio dei più giovani".
Ragazzi, che tra l'altro, sfilano sul palco dell'iniziativa di Regioni e Province mentre in platea, ad assistere, ci sono i presidenti di Regione Michele Emiliano e Massimiliano Fedriga. "Le politiche ambientali - evidenzia Mattarella - vanno integrate nelle politiche per la crescita e non considerate un freno allo sviluppo. Lo sviluppo deve essere sostenibile, diversamente è vano e illusorio". E ancora: "per conseguire gli obiettivi della transizione ecologica "occorre fare leva su una governance sovranazionale" a livello europeo. E a una governance europea il presidente della Repubblica fa riferimento anche nel passaggio dedicato alla transizione digitale. Un dossier, anche in questo, da gestire con prudenza. L'obiettivo deve essere quello di "favorire lo sviluppo dell'intelligenza artificiale assicurando che venga utilizzata per affermare e non per violare la dignità delle persone". Molti gli interrogativi etici che lo sviluppo dell'intelligenza artificiale porta con se'. "Pensiamo davvero - si chiede retoricamente il capo dello Stato - che una macchina possa sostituire un medico nella cura delle persone o un giudice nello scrivere una sentenza?". Ineludibile, infine, un passaggio sulla gestione dei dati da parte dei giganti del web. "Possiamo consentire - sottolinea Mattarella - una sfrenata competizione tesa ad accaparrarsi i dati relativi alla vita delle persone al fine di utilizzarli per vantaggi economici e anche per influenzarne le scelte?". E ancora la questione delle fake news anche in chiave elettorale. "E' tollerabile - domanda Mattarella - la manipolazione delle informazioni o addirittura la fabbricazione di notizie false allo scopo di condizionare l'opinione pubblica anche nell'espressione del voto?".
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