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Roccella ai medici: "Su Gpa responsabili come sulle violenze"

Roccella ai medici: "Su Gpa responsabili come sulle violenze"

La ministra: "Mai messo in discussione rapporto medico-paziente'

ROMA, 23 ottobre 2024, 10:13

di Emanuela De Crescenzo

ANSACheck
Eugenia Roccella - RIPRODUZIONE RISERVATA

Eugenia Roccella - RIPRODUZIONE RISERVATA

La legge della Gpa "va rispettata" e come i medici segnalano le violenze sessuali, i maltrattamenti o trapianti di organi fuori dalle regole, lo devono fare anche per la gestazione per altri, avvisando le autorità preposte. Nessuna richiesta di fare indagini ai medici, dunque.

La ministra alla Famiglia, alla Natalità e alle Pari Opportunità Eugenia Roccella ha ribadito anche oggi la sua posizione sul perché ha detto che il medico è tenuto a segnalare i casi di sospetta violazione della legge sulla Gpa alla Procura e si è detta 'stupita' della reazione del presidente della Federazione degli ordini dei medici Filippo Anelli, il quale aveva replicato: "il medico ha il dovere di curare. Che il medico sia esonerato dall'obbligo di denuncia nei confronti del proprio paziente".


    "Però noi non abbiamo mai chiesto un obbligo - ha spiegato Roccella - abbiamo chiesto un senso di responsabilità da parte della classe medica, soprattutto quando sono coinvolti minori".
    La ministra ha sottolineato di capire "benissimo la questione della riservatezza e tengo molto alla salvaguardia del rapporto di alleanza terapeutica tra medico e paziente e questo è un punto fermo su cui non ci sono contestazioni". Il problema per la Roccella è un altro che "questa legge, che è in vigore da tanto tempo in Italia è proprio che non era mai stata rispettata fino in fondo. Veniva aggirata andando all'estero e questa correzione che noi abbiamo fatto la settimana scorsa è stata proprio per evitare che venga aggirata". Il divieto per la Gpa è infatti, diventato reato universale ovvero che chi lo commette all'estero può essere perseguito in Italia. Per la Roccella si tratta "di una legge di civiltà" che "deve essere rispettata, semplicemente. Questo vale per la sanità, per chi viene a conoscenza di una notizia di reato come in tanti altri casi". "Per la sanità questa è questione molto delicata - ha aggiunto - non riguarda solo questa notizia di reato ma molte altre come il trapianto di organi, la violenza sessuale e fatti di violenza.
    In questi casi il medico è tenuto a segnalare quello di cui è venuto a conoscenza all'autorità giudiziaria". La violenza sessuale, i maltrattamenti ed altri reati soprattutto quando coinvolgono minori, ha puntualizzato "sono questioni che richiedono una assunzione di responsabilità da parte del medico". Dunque, "il fatto è di trasmettere quello che il medico sa, perlomeno come segnalazione e, non dico come denuncia, all'autorità competente. Altrimenti diventa difficile.
    Non si chiede un'indagine'.
    Non la vedono allo stesso modo i pediatri. "'I bambini, tutti i bambini, vanno tutelati, e come medici siamo comunque tenuti al segreto professionale'" ha replicato il presidente della Federazione italiana medici pediatri Antonio D'Avino 'I bambini vanno sempre assistiti e tutelati, in qualunque situazione. Come pediatri - ha aggiunto D'Avino - siamo obbligati, anche a livello deontologico, ad assicurare assistenza in qualunque condizione. Spesso non conosciamo la storia pregressa perche' non sempre i genitori ci rendono partecipi o ci comunicano di aver effettuato una maternità surrogata. Stiamo pero' parlando di un numero limitato di casi in Italia". Perché ha aggiunto D'Avino: "Dobbiamo tutelare il minore al 100%".
   

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