"Quello della rivolta sociale non è un messaggio di grande responsabilità" perché fa pensare a "manifestazioni violente". Lo ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani parlando con i giornalisti a Pechino.
"Vediamo, ha aggiunto, "un sindacato diviso che non rappresenta il mondo del lavoro", il suo ruolo non è quello di "tutelare le opposizioni". "Sono rimasto molto dispiaciuto e molto, molto perplesso di un atteggiamento fondamentalista" del sindacato che "deve fare la sua parte e non ostacolare la tutela dei lavoratori".
Il vicepremier ha quindi sottolineato di credere che l'incontro tra il vicepresidente del Csm, Fabio Pinelli e la premier Giorgia Meloni a palazzo Chigi "sia giusto, perché non parlare con il vicepresidente del Csm?". "Non capisco perché una parte della magistratura veda ovunque complotti del governo. La magistratura deve tenere conto del potere esecutivo e legislativo e del fatto che le regole le fa il legislatore", ha aggiunto.
"Non c'è stata alcuna convocazione a palazzo Chigi", ha replicato il ministro ai giornalisti che gli chiedevano un giudizio sull'incontro. "Non capisco perché - ha aggiunto - si voglia cercare uno scontro tra alcuni magistrati e il potere esecutivo e legislativo. La magistratura non ha il compito di scrivere le leggi e sulla vicenda immigrazione sono molto perplesso. Sono convinto che la maggioranza dei magistrati non la pensano come loro. Serve collaborazione anche quando parliamo di separazione dei poteri".
Commentando poi le elezioni Americane, Tajani ha sostenuto che l'Europa deve "comprendere che non può aspettare sempre l'ombrello degli Stati Uniti" per cui è necessario procedere nella direzione di una Difesa europea. Quindi parlando della tradizionale richiesta statunitense di aumentare le spese militari il titolare della Farnesina ha spiegato che quello del 2% è "un obiettivo giusto, ma chiediamo di scorporare le spese della Difesa dal Patto di stabilità". L'Italia, ha aggiunto, dopo gli Usa è "il paese che impiega più uomini negli scenari internazionali".
"Bisogna vedere cosa deciderà Trump, ma prima di aprire una gara commerciale bisogna parlare con gli Stati Uniti", ha osservato ancora il vicepremier ricordando il legame speciale che lo stesso Trump ebbe con l'Italia ai tempi della sua prima presidenza. "E' importante dialogare", ha avvertito.
In Europa, invece, non bisogna "mettere i bastoni tra le ruote" a Raffaele Fitto, né tantomeno creare problemi "con posizioni pregiudiziali" perché "significherebbe fare un danno all'Unione europea e alla nuova Commissione". Per Tajani, "Fitto è la miglior soluzione che l'Italia poteva proporre, è un europeista ed è equilibrato". "Siamo ottimisti e convinti che Fitto supererà la prova".
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