Vorrebbe essere un giorno
ricordata anche come la "presidente della pace" Stefania
Proietti, neo eletta alla presidenza della Regione Umbria. Che
il giorno dopo il voto racconta all'ANSA di essersi "svegliata
con un senso ancora più grande di responsabilità". "E in
giornata sicuramente andrò a rendere omaggio alla Basilica di
San Francesco" annuncia.
La mattinata di martedì l'ha trascorsa nel suo ufficio di
sindaca ad Assisi, accogliendo giornalisti e troupe televisive,
spiegando quello che lei stessa ha definito un "miracolo",
parlando della sua affermazione.
Tra un'intervista e l'altra c'è il telefono che squilla in
continuazione, tra le chiamate ricevute anche quella del
prefetto di Perugia. I prossimi giorni Proietti dovrà dedicarli
a lasciare al meglio il suo ruolo da sindaca e da presidente di
Provincia, per poi attendere la proclamazione e quindi il
debutto in Consiglio regionale.
In mezzo alle pratiche politiche e burocratiche c'è anche il
ruolo di mamma e moglie. "I miei due figli e mio marito -
racconta - mi hanno sempre accompagnata nella mia attività
amministrativa e anche ieri sera sono stati al mio fianco. Come
è possibile coniugare gli incarichi con l'essere mamma? È
possibile grazie alle nostre famiglie, alla mia e a quella di
mio marito, senza di loro non sarebbe stato possibile tutto
questo".
Ma l'essere donna porta anche a un'altra riflessione, quella
di essere la quarta governatrice consecutiva alla guida
dell'Umbria. Prima di lei, Maria Rita Lorenzetti, Catiuscia
Marini, Donatella Tesei, che ha sconfitto nel voto. Poi appunto,
Stefania Proietti. "Quella di avere da tanto tempo presidenti di
Regione donne - sottolinea la stessa Proietti - è una
caratteristica tutta umbra, che ci rende unici nel panorama
nazionale". "È uno di quei segni che ci rende una terra
all'avanguardia e sicuramente apri pista per tanti altri",
aggiunge la governatrice. Alla quale non dispiacerebbe, un
giorno, essere ricordata anche come la "presidente della pace".
"Alle guerre non ci arrendiamo - spiega Proietti -, la pace non
è solo un sogno, ma è un dovere di tutti ad ogni livello. E noi
siamo terra di pace e questo noi lo abbiamo detto chiaramente
nel nostro programma".
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