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FI, nessuna verifica di governo ma la Lega si dia una calmata

FI, nessuna verifica di governo ma la Lega si dia una calmata

Nevi, su canone Salvini fa il 'paraculetto', era mancetta

ROMA, 28 novembre 2024, 11:36

Redazione ANSA

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Nevi e Tajani - RIPRODUZIONE RISERVATA

Nevi e Tajani - RIPRODUZIONE RISERVATA

"Non serve una verifica di governo ma si deve tornare a rispettare il programma sottoscritto con gli elettori e fare le cose condivise". Con queste parole Raffaele Nevi, portavoce nazionale di Forza Italia e vice-capogruppo vicario alla Camera, intervistato da Affaritaliani.it, parla delle ultime tensioni nel governo e nella maggioranza soprattutto con la Lega. Un messaggio alla Lega? "Si dia una calmata, abbassi i toni e torniamo a parlarci di più", conclude Nevi. Secondo Nevi "Salvini fa un po' il 'paraculetto' e dice che nel programma c'è anche la riduzione della pressione fiscale per difendere l'emendamento bocciato sul canone Rai. Ma quella mancetta di 0,50 euro a cittadino che avremmo regalato anche ai super-ricchi sarebbe costata 450 milioni di euro agli altri contribuenti". 

A chi sottolinea che i leghisti dicono che lo Ius Scholae che Forza Italia ha proposto non è nel programma di governo, risponde: "Falso. Al punto sei del programma elettorale con il quale abbiamo vinto le elezioni nel 2022 c'è il principio generale di una migliore integrazione degli stranieri regolari in Italia. Ed è proprio la nostra proposta che abbiamo chiamato Ius Italiae".
    Rispetto alle risorse necessarie per il canone risponde: "Noi diciamo di usare quelle risorse per ampliare la platea delle persone che potranno beneficiare della riduzione dell'Irpef, per eliminare la sugar tax o per aumentare le pensioni minime. Tutti obiettivi condivisi e scritti nel programma di governo". Nevi rispedisce al mittente l'accusa secondo cui Forza Italia abbia votato contro il taglio del canone Rai per difendere Mediaset e i figli di Berlusconi: "Falso anche questo. La Lega con il suo emendamento non proponeva di abbassare o aumentare il tetto pubblicitario della Rai ma di tagliare il canone, non c'entra assolutamente niente. E comunque l'aumento del tetto pubblicitario per la Rai non danneggerebbe Mediaset ma tutto il sistema editoriale italiano. Anzi forse Mediaset meno di tutti.
    Chi dice queste cose è solo perché vuole confondere le carte e tentare di buttare la palla in tribuna. La Lega voleva far risparmiare 50 centesimi al mese a persona creando un buco di 450 milioni alla Rai che poi sarebbe dovuto essere risanato dallo Stato altrimenti la tv pubblica sarebbe fallita. Pensiamo solo che la sugar tax vale 250 milioni di euro e sta terrorizzando l'intero sistema produttivo italiano di quel settore. Usiamo i soldi per le priorità e tra queste non c'è certo l'abolizione del canone Rai".
   

 

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