Forza Italia ritira l'emendamento che consentiva l'ingresso di capitali privati nelle società in house che gestiscono le risorse idriche, presentato al decreto ambientale. Dopo una lunga discussione in Commissione Ambiente del Senato, dove la proposta di modifica che ha come prima firma quella del senatore di FI Adriano Paroli è stato per due volte accantonato nonostante avesse ricevuto il parere favorevole del governo, alla fine i relatori hanno deciso di rinunciare al braccio di ferro per accelerare il voto sul decreto che è atteso per venerdì nell'Aula della Camera.
Avs, acqua resta pubblica, battaglia delle opposizioni
"Vittoria. L'acqua pubblica è salva. Le ragioni dei milioni di cittadini che hanno votato il referendum per l'acqua pubblica e la battaglia in commissione Ambiente al Senato delle opposizioni unite hanno bloccato il tentativo di privatizzare il servizio idrico attraverso l'ingresso dei privati nella società in house a capitale pubblico. L'acqua deve rimanere un bene comune, sottratto alle logiche di mercato e tutelato come diritto universale. L'acqua appartiene a tutti e noi continueremo a batterci per difenderla e a vigilare affinché il governo e la destra non ci riprovino". Lo affermano il capogruppo di Avs, Peppe De Cristofaro, presidente del gruppo Misto di palazzo Madama, e la senatrice Avs, Aurora Floridia.
Pd: destra si ritira, acqua pubblica non si tocca
"Abbiamo vinto in commissione, l'emendamento della maggioranza sulla privatizzazione dell'acqua è stato ritirato. L'acqua pubblica non si tocca". Lo dice il senatore Nicola Irto, capogruppo del Pd nella commissione Ambiente.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA