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L'indulto parziale piace a sinistra, ma Fi dice no

L'indulto parziale piace a sinistra, ma Fi dice no

La proposta di Brunetta ma gli azzurri non mollano sulla certezza della pena

ROMA, 29 dicembre 2024, 20:32

Redazione ANSA

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Carcere di Poggioreale, foto archivio - RIPRODUZIONE RISERVATA

Carcere di Poggioreale, foto archivio - RIPRODUZIONE RISERVATA

   L'ipotesi di un indulto parziale per cominciare a mettere mano nel caos del sistema carcerario piace a sinistra ma non a Forza Italia. Il tema delle carceri, come un fiume carsico, emerge a cicli quasi regolari nel dibattito politico. E lo spunto questa volta viene dal presidente del Cnel ed ex ministro di FI Renato Brunetta che sulle pagine del Sole 24 ore chiede una convergenza a opposizione e maggioranza proprio su questo tema.

    "Penso che la proposta di Renato Brunetta vada ripresa, sostenuta, resa effettiva. Spero che opposizione e maggioranza possano convergere su un obiettivo minimo di umanità, civiltà, decenza. Chi ci sta?", scrive su X il senatore del Pd Filippo Sensi .

    Brunetta, nel suo intervento, torna sull'ipotesi di un indulto parziale che coinvolga i detenuti per reati meno gravi, già evidenziata dal vicepresidente del Csm Fabio Pinelli.


    L'idea viene sostenuta anche da Benedetto Della Vedova: "In un carcere sovraffollato, luogo di isolamento, umiliazione, malattia e morte, la pena rischia di perdere la certezza dell'esempio, che è la vera fonte di legittimazione della potestà punitiva, per trasformarsi invece in certezza della recidiva'. È vero, e non conviene a nessuno un modello di pena che incentivi i detenuti a tornare a delinquere o a cominciare a farlo - rimarca Della Vedova - se detenuti ingiustamente. E la proposta di indulto parziale, per il reinserimento sociale e lavorativo dei detenuti, merita attenzione e una iniziativa parlamentare trasversale. Sarebbe infatti positivo che anche nella maggioranza la proposta di Brunetta, che ha alle spalle una lunga militanza nel centrodestra, venisse raccolta e rilanciata. La situazione nelle carceri è incivile ed inaccettabile, quindi bisogna agire con urgenza".

    Più cauta ma sempre aperturista la responsabile giustizia del Pd, Debora Serracchiani: "Noi abbiamo le nostre idee, non condividiamo tutto, ma almeno iniziamo a discuterne seriamente e per dare risposte ad una situazione ormai insostenibile. Lavoro, misure alternative, sconto per buona condotta, case di reinserimento sono tutte proposte condivisibili e giuste che abbiamo presentato più volte con emendamenti puntuali. Sempre respinti. Vale la pena ricordare il comportamento della maggioranza, ed in particolare di Forza Italia, sulla proposta Giachetti di liberazione anticipata o quanto accaduto sull'inutile decreto carcere o quanto contenuto nell'inaccettabile ddl Sicurezza. Basta quindi farsi belli con proposte che poi non si è disponibili a sostenere al momento opportuno. Si passi ai fatti e non si sprechino solo parole al vento. Il partito democratico è pronto a discuterne".

Un invito che sembra rivolto soprattutto ad Fi ed al suo leader Antonio Tajani che proprio in occasione dell'apertura della Porta Santa a Rebibbia da parte del Papa, il giorno di Santo Stefano, parlò di una iniziativa che "impegni tutti ad affrontare il tema carceri". Un ragionamento che viene tradotto in ambienti del partito azzurro con iniziative a favore del miglioramento della condizione carceraria mantenendo però la certezza della pena - come spiega il portavoce Raffaele Nevi - e,quindi,la contrarietà all'indulto. 

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