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Bufera su SpaceX, ma Palazzo Chigi smentisce: 'Nessuna firma'

Bufera su SpaceX, ma Palazzo Chigi smentisce: 'Nessuna firma'

Le opposizioni: 'Il governo in Aula'. Musk rilancia: 'Vi daremo Starlink'

06 gennaio 2025, 19:46

di Yasmin Inangiray

ANSACheck
Meloni e Musk © ANSA/EPA

Meloni e Musk © ANSA/EPA

Una bufera. L'indiscrezione pubblicata da Bloomberg, che parlava di discussioni avanzate con Space X di Elon Musk per fornire servizi di telecomunicazione sicuri all'Italia con un contratto quinquennale da 1,5 miliardi, agita l'esecutivo e la politica.

Le opposizioni parlano di "notizie inquietanti" e chiedono a gran voce che Giorgia Meloni chiarisca. La notizia rimbomba in Italia così come in Europa, tanto che a metà mattina Palazzo Chigi interviene per smentire ufficialmente che sia stato firmato un contratto con Musk e confermando solo 'normali approfondimenti' con le società che si occupano di questi dossier. Ma, soprattutto, nega che se ne sia parlato nel viaggio di Meloni da Donald Trump: "ridicolo il solo pensarlo".

Una presa di posizione, confermata anche dal sottosegretario alla presidenza Alfredo Mantovano ("fa fede il comunicato di Chigi", ha detto), che però non placa le polemiche. A tenerle vive ci pensa lo stesso Musk che, in un post sulla sua piattaforma, si dice infatti "pronto" a "fornire all'Italia la connettività più sicura e avanzata!". A fargli da 'sponsor' arriva - fronte governo - il leader della Lega Matteo Salvini che, sempre su X, difende un'eventuale operazione tra Roma e Space X: "Musk è un protagonista dell'innovazione a livello mondiale: un eventuale accordo con lui per garantire connessione e modernità in tutta Italia non sarebbe un pericolo ma una opportunità" scrive il vicepremier che poi (in controtendenza rispetto alla cautela di Chigi) aggiunge: "Confido che il governo acceleri in questa direzione, perché offrire servizi migliori ai cittadini è un dovere".

L'opposizione resta sul piede di guerra e conferma l'intenzione di voler avere maggior dettagli sulla vicenda. La prima occasione utile sarà il question time in programma per mercoledì alla Camera in cui Avs ha già annunciato di voler presentare un'interrogazione al governo. E non è escluso che la richiesta di Verdi e Sinistra resti isolata. A chiedere che sia direttamente la premier a presentarsi in Parlamento per dare spiegazioni sono, uno dopo l'altro, tutti i leader dell'opposizione: "I 'patrioti' al Governo stanno mettendo la nostra sicurezza nazionale nelle mani di Musk alla modica cifra di 1,5 miliardi pubblici? Alla Presidente Meloni e a tutto il Governo chiediamo immediata trasparenza di fronte al Parlamento", è l'accusa del leader M5s Giuseppe Conte. Dura anche la segretaria del Pd: "L'Italia non si svende" mette in chiaro Schlein, e Meloni "non pensi di cavarsela con qualche riga affidata alle agenzie di stampa e ai giornali amici. Lei e il suo governo vengano immediatamente a riferire in Parlamento sulle trattative con Musk. "Se Musk vuole investire in Italia è il benvenuto. Se Musk vuole i soldi dei contribuenti italiani, Meloni deve spiegare perché, come e quando. Mi sembra il minimo, no? Su questa cosa andremo fino in fondo", interviene anche il leader di Italia Viva Matteo Renzi.

A respingere le accuse ci pensa Giovanni Donzelli, responsabile del programma di Fdi: "il governo ha già chiarito che non sono vere le notizie", replica. "Che Musk sia pronto a fornire servizi non mi sembra una notizia. Credo che tutti sappiano che è un imprenditore che è interessato a fornire servizi e a guadagnarci. Che il governo italiano abbia fatto un accordo in questa direzione è stato smentito e non ci vedo una contraddizione con quanto detto da Musk". Sulla stessa linea il leader di Noi Moderati Maurizio Lupi: "E' davvero triste lo spettacolo di un'opposizione che si inventa un fantomatico accordo del governo con una società di Elon Musk e che a fronte di una secca e categorica smentita con una nota ufficiale di Palazzo Chigi, che per la pseudonotizia arriva a usare il termine 'ridicola', tenta disperatamente di insistere".

Su X il "vademecum" su sicurezza e garanzie di sovranità di Starlink

Un "vademecum nei giorni di miseria per giornalisti non faziosi". E' il 'titolo' di un post pubblicato su X da Andrea Stroppa, il referente di Elon Musk in Italia, con il quale - con domande e risposte - intende rassicurare sul sistema Starlink.

La prima Faq riguarda la sicurezza del sistema: "E' sicuro? Sì, è molto sicuro", assicura. "Utilizza i protocolli di crittografia più avanzata, modulazioni complesse di frequenze, un sistema dinamico dei satelliti per essere resistente ad attacchi, utilizza gli inter-satellite links". E "mentre non ci sono notizie pubbliche di sabotaggi di reti satellitari a bassa orbita - aggiunge -, sono numerosi i sabotaggi con grandi danni ai cavi. L'Ucraina - porta come esempio Stroppa - dall'inizio della guerra non solo continua a utilizzarlo, ma ha aumentato il range dei servizi adottati".

Altra domanda, centrale anche nel dibattito politico che si è acceso in queste ore, è sui dubbi che si possano svendere i dati all'estero. "No", è la risposta. "Esistono delle configurazioni che permettono di avere il pieno controllo dei dati e una completa sovranità" tecnica e legale.

Nessuno "scandalo", poi, per il fatto che in Europa si utilizzi tecnologia americana ("tutti i sistemi di comunicazione nei paesi europei utilizzano tecnologie statunitensi" come Microsoft, iOS, il Polo Strategico Nazionale, Google e Oracle) e nemmeno rischi di perdere il controllo delle aziende: "le aziende di telecomunicazioni in Italia - spiega infatti Stroppa - non sono più da anni a completo controllo pubblico".

Capitolo a parte sulla possibilità di utilizzare, preferendolo, il sistema Europeo: "Non esiste a oggi nessun sistema europeo", puntualizza. "C'è il progetto IRIS2 con un costo di oltre 10 miliardi che sarà guidato da aziende francesi e tedesche con una compagine minoritaria italiana. Sarà operativo nel 2030 - se tutto andrà bene - con solo 270 satelliti che non saranno sufficienti per coprire il fabbisogno di un singolo stato di medie dimensioni". Starlink, invece, "ha capacità di lancio di satelliti e ne ha oltre 7000 attivi e sta per lanciare la nuova generazione di satelliti ancora più potenti". Cosa che - altra risposta ad altra domanda - porta anche a risparmi economici oltre che di tempo.

E all'ultima eccezione che preventivamente Stroppa pone al posto dei dubbiosi ("Si, però quelli di SpaceX e Musk sono dei pazzi!") la replica passa attraverso le collaborazioni "con il Pentagono, numerosi governi Nato" le "missioni per NASA e ESA" le attività in "più di 110 paesi nel mondo".

E se alla fine i giornalisti faziosi dovessero eccepire che "però Musk mi sta antipatico", Stroppa risponde: "gnè gnè gnè".

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