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Crosetto: 'Da governo e Difesa nessun accordo con Space X'

Crosetto: 'Da governo e Difesa nessun accordo con Space X'

Offrono più copertura e continuità di quelli usati dalla Difesa

ROMA, 08 gennaio 2025, 19:21

di Massimo Nesticò

ANSACheck
Il ministro Guido Crosetto - RIPRODUZIONE RISERVATA

Il ministro Guido Crosetto - RIPRODUZIONE RISERVATA

Non ci sono accordi con Space X, ma i satelliti in orbita bassa dell'azienda di Elon Musk sarebbero molto utili alle crescenti esigenze della Difesa.

   Un tavolo tecnico di approfondimento sarà istituito se il governo deciderà di avvalersene.

   Tocca al ministro della Difesa, Guido Crosetto, rispondere al question time alla Camera, dopo il polverone sollevato dalla notizia di Bloomberg - smentita da Palazzo Chigi - di un contratto da 1,5 miliardi di euro in dirittura d'arrivo per la fornitura al governo di servizi di telecomunicazione sicuri.

   E domani il ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso farà lo stesso al Senato per la parte di sua competenza. Le opposizioni avevano chiesto a Giorgia Meloni di chiarire in Parlamento, ma il ministro Luca Ciriani ha fatto sapere che la premier non lo farà "perchè non c'è nulla da riferire. E' una polemica costruita a tavolino".

   Alla Difesa sicuramente fanno gola i mezzi della costellazione Starlink, ben più avanzati di quelli di cui si avvalgono attualmente i militari italiani. "Le nostre forze armate - ha ricordato il ministro - sono spesso chiamate ad operare a grande distanza nell'Indopacifico, in Africa, in Medio Oriente, in Nord Europa, in Est Europa, in attività che richiedono comunicazioni affidabili, sicure e continue".

   Questo servizio è assicurato oggi dai satelliti geostazionari Sicral, a 36mila km di altezza. "Sono affidabili - ha spiegato Crosetto - - ma offrono una copertura geografica e banda limitate. Ne consegue che la Difesa è interessata, anzi è obbligata, ad integrare questa capacità con quella fornita da satelliti in orbita bassa, che offrono maggiore continuità, copertura, minor tempo di latenza".

   Ed in questo segmento la società americana ha praticamente il monopolio. E l'Italia? E l'Europa? "L'Autorità delegata per lo spazio - ha informato il titolare della Difesa - ha dato mandato all'Asi di avviare uno studio teso a sviluppare questi servizi esplorando ogni tipo di soluzione esistente al mondo". I risultati sono attesi per questa estate. Mentre nel continente c'è il programma Iris 2 per lo sviluppo di 290 satelliti ad orbita bassa, "ma i tempi di realizzazione vanno oltre il 2030".

   In attesa di programmi nazionali o di collaborazione, per Crosetto, "c'è quindi l'esigenza di valutare ogni soluzione tecnicamente atta a fornire le capacità" che servono alle forze armate".

   Ecco dunque l'interesse per Space X, che, ha evidenziato il ministro, "ha 6.700 satelliti in orbita bassa con una previsione che diventino 42mila: è un operatore che ha i requisiti per fornire capacità e servizi" alla Difesa. Ma ciò, ha sottolineato, "non esclude che un Paese sovrano e tecnologicamente avanzato come il nostro possa gestire questi dati con apparati e tecnologie proprietarie a ulteriore tutela degli interessi nazionali. Laddove il governo dovesse optare per soluzioni commerciali - ha assicurato - la Difesa attiverà un tavolo tecnico per approfondire la sussistenza dei requisiti necessari a soddisfare le esigenze dello strumento militare". 

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