"Di fronte alla sempre più concreta minaccia di una guerra mondiale, la vocazione della diplomazia è quella di favorire il dialogo con tutti, compresi gli interlocutori considerati più 'scomodi' o che non si riterrebbero legittimati a negoziare. È questa l'unica via per spezzare le catene di odio e vendetta che imprigionano e per disinnescare gli ordigni dell'egoismo, dell'orgoglio e della superbia umana, che sono la radice di ogni volontà belligerante che distrugge". Lo afferma il Papa nel discorso al corpo diplomatico (letto da un suo collaboratore) sottolineando che serve "una diplomazia della speranza".
'Rinnovo l'appello a un cessate-il-fuoco e alla liberazione degli ostaggi israeliani a Gaza, dove c'e' una situazione umanitaria gravissima e ignobile, e chiedo che la popolazione palestinese riceva tutti gli aiuti necessari. Il mio auspicio e' che Israeliani e Palestinesi possano ricostruire i ponti del dialogo e della fiducia reciproca, a partire dai piu' piccoli, affincheéle generazioni a venire possano vivere fianco a fianco nei due Stati, in pace e sicurezza, e Gerusalemme sia la 'citta' dell'incontro', dove convivono in armonia e rispetto i cristiani, gli ebrei e i musulmani'. Lo afferma il Papa nel discorso al corpo diplomatico (che viene letto da un suo collaboratore.
"E' inaccettabile" parlare "di un cosiddetto 'diritto all'aborto' che contraddice i diritti umani, in particolare il diritto alla vita. Tutta la vita va protetta, in ogni suo momento, dal concepimento alla morte naturale, perché nessun bambino è un errore o è colpevole di esistere, così come nessun anziano o malato può essere privato di speranza e scartato". Lo afferma il Papa nel discorso al corpo diplomatico (che viene letto da un suo collaboratore).
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