E' stato ripulito il murales dedicato a Sergio Ramelli a Milano, in via Paladini, dove venne ucciso nel 1975, che era stato imbrattato con la scritta rossa, fatta con lo spray, 'Fasci appesi'.
Per questo, il coordinatore cittadino di FdI Simone Orlandi e il vice coordinatore Deborah Dell'Acqua, hanno voluto "ringraziare di cuore" i militanti che "sono intervenuti immediatamente per cancellare lo sfregio vergognoso al murales".
"Sfregiare la sua memoria - hanno detto - non è solo un atto vile, ma anche un insulto alla nostra democrazia e ai valori di rispetto e convivenza civile che dovrebbero essere condivisi da tutti."
"Continueremo a batterci affinché nessuno possa calpestare la storia e i sacrifici di chi, come Sergio - hanno aggiunto -, ha pagato un prezzo altissimo solo per aver espresso il proprio pensiero. Milano non dimentica e noi non arretreremo mai di fronte a chi cerca di dividere con l'odio ciò che dovrebbe unirci".
L'episodio era stato riportato in mattinata da Orlandi che denunciava "con grande sdegno l'ignobile atto di vandalismo perpetrato" contro il murale, a Milano, dedicato a Sergio Ramelli, "un giovane brutalmente ucciso a colpi di spranga per aver espresso il suo pensiero, in un tema scolastico, contro le Brigate Rosse".
Orlandi chiede "con fermezza alle istituzioni e alle forze dell'ordine di fare piena luce sull'accaduto, individuando i responsabili di questo atto ignobile".
FdI invita "tutti i cittadini, indipendentemente dalle appartenenze politiche, a condannare con forza gesti di questo tipo, perché la memoria di Sergio Ramelli non appartiene a una parte politica, ma a tutti coloro che credono nel rispetto reciproco e nella convivenza pacifica".
"Quest'anno - scrive Orlandi - ricorre il cinquantesimo anniversario della brutale uccisione di Sergio Ramelli. Un ragazzo di appena 19 anni, aggredito vigliaccamente sotto casa da un gruppo di persone adulte, più grandi di lui, animate da un odio cieco e ideologico. La sua vicenda dovrebbe essere un monito per tutti e la sua memoria dovrebbe appartenere all'intera comunità, non a una sola parte politica. Sergio Ramelli è il simbolo delle conseguenze terribili che si generano quando il dissenso viene represso con la violenza, e la sua figura merita di essere ricordata da tutti, senza divisioni, come testimonianza di una stagione buia della nostra storia che non deve ripetersi".
Numerose le voci che si sono unite alla denuncia di Orlandi. Fabio Raimondi, deputato di FdI, ha affermato che "quel murale, negli anni più volte vilipeso e sempre ripristinato, resta il simbolo di chi ha raccolto il testimone ideale, di chi ha conosciuto Sergio per consegnarlo via via alle generazioni successive. Non ci faremo di certo intimidire da chi con gesti simili incita all'odio e alla violenza e vorrebbe pericolosamente portare le lancette della Storia indietro agli anni bui della nostra Repubblica".
Paola Frassinetti, sottosegretario all'Istruzione e al merito, ha parlato di " atti di intolleranza e violenza", mentre il capodelegazione di Fratelli d'Italia al Parlamento europeo, Carlo Fidanza, ha definito l'accaduto "un atto vile". Il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi scrive, invece, su X che si tratta di " vergognoso l'insulto alla memoria di Sergio Ramelli". Riccardo De Corato, deputato FdI e ex vicesindaco di Milano, invita invece le "forze di Sinistra" a prendere "pubblicamente le distanze da quanto accaduto" e condannare "fermamente l'imbrattamento del murales".
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