/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Papa Francesco: 'Sempre più concreta la minaccia di una guerra mondiale'

Papa Francesco: 'Sempre più concreta la minaccia di una guerra mondiale'

'Serve una diplomazia della speranza"

09 gennaio 2025, 20:19

Manuela Tulli

ANSACheck
Papa Francesco - RIPRODUZIONE RISERVATA

Papa Francesco - RIPRODUZIONE RISERVATA

  Il mondo che rischia una terza guerra mondiale è al centro del lungo discorso del Papa al corpo diplomatico. E' l'occasione, come ogni anno, di tracciare davanti ai rappresentanti dei governi la geopolitica della Santa Sede che torna a chiedere, sopra ogni cosa, la pace in tutti i Paesi piagati dai conflitti. Sono 184 gli Stati che attualmente intrattengono piene relazioni diplomatiche con la Santa Sede; ad essi vanno aggiunti l'Unione Europea e l'Ordine di Malta.


Francesco ha preparato un lungo e denso discorso. Comincia ma il fiato resta corto, come è da qualche giorno. "Siccome io soffro un po' il raffreddore, ho chiesto a monsignor Ciampanelli di continuare lui a leggere", dice agli ambasciatori. Sarà il suo collaboratore dunque a farsi portavoce degli appelli del Pontefice. Innanzitutto la richiesta, in questo 2025 nel quale la Chiesa celebra il Giubileo, di "una diplomazia della speranza, del perdono, della giustizia".


"Di fronte alla sempre più concreta minaccia di una guerra mondiale, la vocazione della diplomazia - sottolinea il Papa - è quella di favorire il dialogo con tutti, compresi gli interlocutori considerati più 'scomodi' o che non si riterrebbero legittimati a negoziare. È questa l'unica via per spezzare le catene di odio e vendetta che imprigionano e per disinnescare gli ordigni dell'egoismo, dell'orgoglio e della superbia umana, che sono la radice di ogni volontà belligerante che distrugge". Il Papa passa allora in rassegna i conflitti in corso. Per l'Ucraina chiede alla comunità internazionale di impegnarsi per porre fine, entro il 2025, al conflitto che dura da quasi tre anni. Il pensiero poi al Medio Oriente e in particolare a Gaza: "Rinnovo l'appello a un cessate-il-fuoco e alla liberazione degli ostaggi israeliani a Gaza, dove c'è una situazione umanitaria gravissima e ignobile, e chiedo che la popolazione palestinese riceva tutti gli aiuti necessari". Ma ci sono anche le guerre in Africa, le instabilità dell'America Latina, i conflitti irrisolti in Asia, come il Myanmar, particolarmente caro al Pontefice.


La pace passa anche attraverso il rispetto della libertà religiosa. Il Papa torna dunque a "condannare fermamente" l'antisemitismo ma anche a chiedere il rispetto per i cristiani, dalla Siria, dove c'è una nuova leadership, al Nicaragua dove "la Santa Sede, che è sempre disponibile a un dialogo rispettoso e costruttivo, segue con preoccupazione le misure adottate nei confronti di persone e istituzioni della Chiesa".
Il Papa mette poi in guardia dalle fake news e dall'uso distorto dell'intelligenza artificiale perché il rischio è "la manipolazione della coscienza a fini economici, politici e ideologici". Poi lancia un appello affinché siano riformate le organizzazioni multilaterali perché "non sembrano più in grado di garantire la pace e la stabilità, la lotta contro la fame e lo sviluppo per i quali erano state create". Infine l'affondo sull'aborto: "E' inaccettabile" parlare "di un cosiddetto 'diritto all'aborto' che contraddice i diritti umani, in particolare il diritto alla vita. Tutta la vita va protetta, in ogni suo momento, dal concepimento alla morte naturale, perché nessun bambino è un errore o è colpevole di esistere, così come nessun anziano o malato può essere privato di speranza e scartato". 

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza