Due ore e mezza è durata la conferenza stampa di Giorgia Meloni. "Va bene", si apprestava a salutare tutti la premier, dopo aver risposto all'ultimo dei 40 giornalisti accreditati per porle domande. Fuori campo se ne è però aggiunto un altro che le ha chiesto di Gaza, e dopo la quarantunesima risposta qualcuno ha battuto le mani, nelle prime file dell'aula, riservate a ospiti, ministri ed esponenti politici.
Non sono mancati giornalisti che hanno rivolto alla presidente del Consiglio l'appello a svolgere più di frequente conferenze stampa nel formato classico. Ma la questione ricorrente della mattinata è stata il rapporto con Elon Musk.
Almeno sei le domande su questo tema, e la premier è anche incappata in qualche lapsus fra il nome del proprietario di SpaceX e quello di Donald Trump. Tante sono state le richieste legate a patron di X che dopo l'ultima di una serie, al giornalista che ha esordito dicendo: "Parliamo di lavoro", "Del lavoro di Musk...", l'ha interrotto con una battuta la premier, generando sorrisi in platea. Qualche istante di ilarità c'è stato anche dopo una concisa risposta di Meloni ("Sì") alla domanda sul rispetto al centro delle sue scelte politiche.
"Stava per battere il record di Mario Draghi nelle risposte", le ha fatto notare il presidente dell'Ordine dei giornalisti Carlo Bartoli. La premier ha allora aggiunto: "Sì? Sto andando bene? Meglio, perché ho sentito che alcuni colleghi si erano lamentati gli scorsi anni". Bartoli ha notato: "Più sintetica di così è impossibile". E lei ha replicato: "Io ho detto sì, ma ho aggiunto altro, Draghi non lo faceva, devo imparare meglio, ora ci starò più attenta, vediamo se c'è qualcuno che si becca il sì netto o il no netto".
Il momento più leggero è stato però quando un giornalista ha domandato a Meloni se calpesta le formiche, cogliendola decisamente di sorpresa. Un certo nervosismo si è intravisto invece nelle sue risposte sulla sorella Arianna Meloni e su Matteo Renzi.
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