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Musumeci: 'Non si doveva costruire ai Campi flegrei'

Musumeci: 'Non si doveva costruire ai Campi flegrei'

'Nell'area 100mila a rischio. Non ci sono evidenze di un'imminente eruzione'

ROMA, 20 marzo 2025, 18:23

di Chiara Acampora

ANSACheck
MUSUMECI,  'NON SI DOVEVA COSTRUIRE AI CAMPI FLEGREI ' - RIPRODUZIONE RISERVATA

MUSUMECI, 'NON SI DOVEVA COSTRUIRE AI CAMPI FLEGREI ' - RIPRODUZIONE RISERVATA

   Nell'area dei campi Flegrei non si doveva edificare.

È categorico il ministro della Protezione civile e le Politiche del mare, Nello Musumeci, in Aula alla Camera per un'informativa urgente in cui ha fatto il punto sulla situazione.

"In quell'area, che coincide con uno dei più pericolosi vulcani attivi al mondo, un'accurata e responsabile programmazione urbanistica avrebbe dovuto impedire fin dal dopoguerra ogni attività edificatoria" ha detto Musumeci sottolineando che ogni giorno le circa 100mila persone residenti sono esposte a "un rischio molto elevato".

    Nel suo intervento ha rivendicato l'azione dell'esecutivo, "per la prima volta non episodica o estemporanea ma frutto di una programmazione accurata, strutturata", assicurando che in un anno è mezzo è stato fatto "tutto il possibile". In tal senso ha affermato che "a partire dal settembre 2023 il governo ha voluto accendere i riflettori" sui Campi Flegrei e ha ricordato che proprio in quell'anno, "con uno stanziamento di 52 milioni, si è dato avvio ad attività finalizzate alla ricognizione delle principali criticità e a dotare le amministrazioni locali e la popolazione dei primi strumenti per fronteggiare l'esposizione di gestione del rischio".

    Allo stesso tempo, però, ha rassicurato: "dall'Osservatorio vesuviano si dichiara non esservi allo stato evidenze di immediata eruzione". Per questo, ha detto, "dobbiamo lavorare per la normalità ma essere pronti a tutte le evenienze". E ha invitato all'unità: "È un tema sul quale credo che non ci si possa e ci si debba dividere né in questa sala, né fuori da questa Aula".

    Intanto, sono 163 i nuclei familiari evacuati nell'area dei Campi Flegrei con ordinanze di sgombero dei sindaci per un totale di 388 persone che hanno lasciato le loro abitazioni. Il ministro ha ricordato che, "a fronte della richiesta regionale, è stato dichiarato lo stato di mobilitazione per la protezione civile per i territori di Pozzuoli, Bacoli Bagnoli e per parte del territorio della città metropolitana di Napoli".

    Poi l'affondo: "In un'area fortemente a rischio, lo Stato ha sì il dovere di rispondere alla collettività, ma la collettività non può assumere un ruolo passivo quando diventa destinataria di regole" ha affermato, spiegando che alle tre esercitazioni dello scorso anno c'è stata "una quasi nulla partecipazione degli abitanti". Parole che hanno sollevato reazioni a partire dal sindaco di Napoli. Per Gaetano Manfredi, "la convivenza con il rischio fa parte della contemporaneità. È chiaro che oggi - ha detto - abbiamo un grande tema che è come fare a coniugare l'urbanizzazione con la gestione del rischio".

    Più duro in Aula Francesco Emilio Borrelli, deputato di Alleanza Verdi e Sinistra. "Si è arrivati al paradosso di colpevolizzare i cittadini dei Campi Flegrei, gli unici in Italia a subire un trattamento del genere da parte di un governo" ha detto. Marco Sarracino, deputato Pd e vicepresidente della commissione Lavoro di Montecitorio, invece, ha invitato ad ascoltare "maggiormente i sindaci". E il deputato flegreo M5S Antonio Caso ha affermato: "In questi due anni di legislatura abbiamo fatto decine e decine di proposte in Parlamento per provare a dare risposte concrete al territorio, ma avete sempre bocciato tutto ed oggi è evidente che la vostra gestione dell'emergenza non stia funzionando come dovrebbe".

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