Una telefonata di un quarto d'ora con il vicepresidente americano JD Vance.
Matteo Salvini fa una nuova mossa verso Washington, in un momento cruciale del braccio di ferro fra Stati Uniti ed Europa sui dazi.
Mentre le antenne della politica sono puntate a capire quando Giorgia Meloni si recherà alla Casa Bianca, il suo vicepremier annuncia "la volontà di una missione negli Usa con imprese e investitori", sottolineando "l'importanza del Made in Italy nel mondo". E con il vice di Donald Trump affronta un altro tema delicato, riconoscendo l'eccellenza americana nel campo della connessione satellitare". Sullo sfondo c'è Starlink, e non appare casuale l'entusiasmo per la telefonata espresso da parte di Andrea Stroppa, il referente in Italia di Elon Musk, che da giorni lanciava indizi e poche ore prima annunciava "una giornata interessante" sull'asse Italia-Usa: "Si è parlato di tecnologie americane come i satelliti, tema molto caro all'amministrazione che guarda con attenzione le scelte degli alleati". Da Palazzo Chigi per ora non arrivano commenti. Ma dietro le quinte filtra il fastidio di Meloni, non tanto per i risvolti della telefonata, quanto perché è stata un'iniziativa personale. Non concordata con lei, che sui dazi sta elaborando una strategia per un bilanciamento fra il surplus commerciale di beni (ora l'interscambio è a favore dell'Europa) e servizi (a favore degli Usa), ed è soddisfatta per la "lucida" decisione del Consiglio Ue di rinviare le contromisure europee.
E nemmeno con Antonio Tajani. Dagli azzurri filtra qualche commento sferzante, nella giornata in cui il ministro degli Esteri ha varato il piano italiano anti-dazi, dopo aver "persuaso" - sottolineano - gli interlocutori europei "ad abbassare i toni" nel confronto con Washington: "Salvini - ragionano esponenti di FI - vuole stare al centro dell'attenzione e smuovere i sondaggi. E se l'è presa per Bellomo, il deputato passato dalla Lega al nostro gruppo". Quanto basta alle opposizioni per denunciare divisioni nella maggioranza. "Salvini scavalca Meloni e Tajani", attacca Angelo Bonelli (Avs). "È un governo di campagna - nota Osvaldo Napoli, di Azione - i cui leader sgomitano in una gara a baciare la pantofola di Trump".
"Il Governo è unito, non mi faranno litigare con Giorgia", minimizza Salvini. Negli ultimi giorni, però, non sono mancate fibrillazioni con Meloni, irritata una settimana fa dal controvertice della Lega sul piano per la difesa, e poi spiazzata mercoledì dall'intervento del capogruppo leghista Riccardo Molinari che le negava il mandato per approvare il ReArm Europe. "Mentre Trump e Putin parlano di come tenere a terra i missili, altri parlano di esercito europeo, di spendere 800 miliardi di euro per comprare armi. È una follia - ribadisce Salvini -. Noi dobbiamo lavorare per la pace, per il disarmo, non per il riarmo". A Bruxelles la premier aveva confermato la freddezza sul piano per la difesa di Ursula von der Leyen, chiarendo che l'Italia non intende usare la clausola di salvaguardia nazionale e ottenendo aperture sulla valutazione di un nome diverso. Un nuovo confronto con i leader è previsto al summit di giovedì a Parigi, nuovo appuntamento della cosiddetta "coalizione dei volenterosi" per l'Ucraina.
Dopo le riunioni tecniche a cui Roma ha partecipato come "osservatore" con i vertici dell'Esercito, e la videocall di una settimana fa a cui Meloni ha deciso solo a ridosso di prendere parte, questa volta la premier avrebbe già deciso di volare in Francia, dove è atteso anche il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Non c'è ancora una conferma ufficiale della partecipazione di Meloni, ma lo spostamento del Consiglio dei ministri da giovedì a lunedì 31 marzo è più di un indizio. Se verrà posta sul tavolo l'idea di truppe di peacekeeping sotto l'egida Onu, l'Italia difficilmente si tirerà indietro, anche perché era quello che chiedeva quando Parigi e Londra proponevano di usare contingenti europei. Anche su questo scenario andranno misurate le distanze fra Meloni e Tajani con Salvini, che nelle scorse settimane suggeriva "molta cautela" prima di inviare altri militari italiani nelle missioni dei caschi blu delle Nazioni Unite.
Il colloquio Salvini-Vance
"Quindici minuti di telefonata tra il vicepremier e ministro Matteo Salvini e il vicepresidente degli Stati Uniti, J.D. Vance. Al centro del colloquio, estremamente cordiale e concreto, le opportunità di cooperazione tra i due Paesi: Salvini ha anticipato la volontà di una missione negli Usa con imprese e investitori. Obiettivo: rafforzare la partnership tra Roma e Washington". Lo fa sapere la Lega.
"Salvini - si legge ancora - ha anche ribadito il comune impegno per contrastare l'immigrazione illegale e l'importanza del Made in Italy nel mondo. Salvini ha anche riconosciuto "l'eccellenza americana nel campo della connessione satellitare".
Nell'ambito del rafforzamento della partnership tra Roma e Washington, Salvini ha evidenziato "le eccellenze italiane anche nel campo delle infrastrutture stradali e ferroviarie", si legge nella nota.
Tra gli altri argomenti, prosegue sempre la nota, "il totale accordo per arrivare a una pace duratura in Ucraina. Salvini ha anche ribadito il comune impegno per contrastare l'immigrazione illegale". E "in un clima di grande sintonia, Salvini ha invitato J.D. Vance alle Olimpiadi Milano-Cortina 2026. Salvini e J.D. Vance si sono ripromessi di restare in contatto".
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