ROMA - "Non si può escludere che attraverso il flusso di migranti entrino soggetti radicalizzati, anche se non ancora inseriti in una organizzazione. Per questo ritengo fondamentale l'identificazione di chi entra, per consentire di tracciarne il percorso". Lo ha detto il procuratore generale di Roma, Giovanni Salvi, al convegno 'Traffici e terrorismo. Come i traffici illegali contribuiscono a finanziare alcuni gruppi terroristici a livello globale', organizzato dalla rivista Limes.
Salvi, che da procuratore di Catania ha gestito le inchieste legate al traffico di esseri umani nel Mediterraneo, ritiene alla luce di questo "un grave errore dell'Europa non aver modificato ancora gli accordi di Dublino, con enormi problemi - ha spiegato - per le forze di polizia che devono affrontare chi non vuol essere identificato in Italia perché vuole andare in Nord Europa per ricongiungersi alla famiglia". Il pg ha anche precisato che "non vi sono elementi per dire che le reti vengono gestite da organizzazioni terroristiche. Invece è assolutamente vero, ed è un grave problema, che il mutamento delle rotte dovuto alla crisi in Libia e in Siria causa il taglieggiamento continuo dei poveri disperati e certamente determinano un viaggio dell'orrore".
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