ROMA - "Gli attentati di Parigi si inseriscono nel quadro" del legame tra terrorismo, traffici e contrabbando: lo ha sottolineato Luise Shelley, esperta di terrorismo e criminalità transnazionale, fondatrice e direttore del Terrorism, transnational crime and corruption center (Traccc) dell'Università George Mason in Virginia. Nel corso del convegno 'Traffici e terrorismo. Come i traffici illegali contribuiscono a finanziare alcuni gruppi terroristici a livello globale', organizzato dalla rivista Limes, la professoressa Shelley, ha evidenziato in particolare due aspetti: "Il finanziamento dal commercio illegale è essenziale per l'Isis", che "ha varie fonti: petrolio, armi, sigarette, beni culturali, estorsioni e rapimenti"; e il collegamento dei soggetti autori delle stragi con la criminalità comune e il contrabbando.
Questo vale - ha sottolineato - sia per gli attentati di gennaio che per quelli di venerdì scorso: "Uno dei fratelli Kouchi, che ha partecipato all'attentato di Charlie Hebdo era coinvolto nel contrabbando di sigarette. E uno delle persone identificate con le impronte digitali aveva otto condanne. Quelli coinvolti nell'attacco al Thalys avevano un passato nei traffici di droga". "Uno dei problema da affrontare - ha spiegato - è come questi individui si finanzino. Questo persone non ricevono denaro dall'Isis per andare a combattere in Siria, finanziano il loro primo viaggio con il commercio illegale".
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