TRIESTE - "Euro BioHighTech 2018 vuole rappresentare la capacità delle imprese del nostro territorio di saper fare innovazione a livello industriale. Un ambito, quello del BioHighTech, che produce nel Friuli Venezia Giulia quasi un miliardo di euro all'anno". Lo ha sottolineato Diego Bravar, presidente di BioHighTech NET, nel corso della conferenza di apertura della seconda edizione del salone ospitato alla Stazione Marittima di Trieste che, per questa edizione, "vuole essere un modello di evento proEsof 2020 nel settore del Science to Business anche per gli altri settori industriali strategici, come le tecnologie marittime e l'agroalimentare, sia per Trieste e il Fvg ma anche per tutto il Nord-Est italiano e l'Europa centro-orientale".
"Trieste, con i suoi 10mila ricercatori e un numero di startup di molto superiore alla media italiana - rimarca - riveste già un ruolo da protagonista ma dobbiamo fare di più". Bisogna, "sforzarci al massimo, attraverso il dialogo continuo fra enti di ricerca, istituzioni pubbliche e imprese, per portare il numero delle startup a livello delle realtà al top a livello internazionale". Sono in tutto "35 i progetti innovativi presenti a Euro BioHighTech 2018", ha ricordato intervenendo Laura Chies, presidente del Consorzio per il Centro di Biomedicina Molecolare del Friuli Venezia. "Qui a Trieste - ha aggiunto - tocchiamo temi fondamentali per la crescita economica del settore, quali le nuove frontiere della ricerca, la formazione e le professioni del futuro, l'impegno del sistema finanziario per la ricerca e l'innovazione e il sistema delle grandi infrastrutture di ricerca della salute".
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