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  • Flp: manca il 35% del personale pubblico, con punte del 50%
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Flp: manca il 35% del personale pubblico, con punte del 50%

Segretario della Federazione Carlomagno al convegno sul Pnrr

Roma ANSAcom
Italia in affanno sul versante delle assunzioni nella Pubblica amministrazione nella cornice del Pnrr (il Piano nazionale di ripresa e resilienza): ad oggi, infatti, "la carenza di personale è di circa il 35%, con punte del 50% in alcuni settori". Ma, "soprattutto, mancano le competenze, necessarie" per l'attuazione delle missioni dell'iniziativa di matrice comunitaria. Parole nette quelle pronunciate dal segretario generale della Flp,la Federazione dei lavoratori e delle funzioni pubblici, Marco Carlomagno, a margine del convegno che l'organismo ha promosso a palazzo Baldassini, nella Capitale, sul Pnrr.
"Nodo cruciale", ha proseguito, nel corso dell'evento - a cui hanno preso parte, fra gli altri, il viceministro del Lavoro Maria Teresa Bellucci, il sottosegretario all'Economia Lucia Albano ed il presidente dell'Inps Pasquale Tridico - è rappresentato dalla carenza negli organici: il personale effettivo, infatti, "è in media inferiore del 50%, rispetto alla dotazione organica, e al di sotto di tutti i Paesi dell’Unione europea". Quanto, poi, ai Comuni, "manca più di un terzo del personale previsto in organico e solo l’1% ha meno di trent’anni, mentre più del 20% supera i sessanta. E la cosa non cambia di molto nelle Amministrazioni centrali, nella sanità e nella stessa scuola, dove si è fatto negli anni ricorso massiccio al precariato per coprire le spaventose carenze di organico", ha scandito il sindacalista.
'Dolenti note', secondo Carlomagno, pure in merito alle retribuzioni e alle professionalità, perché nella Pa "ci si deve confrontare da una parte con percorsi di carriera ancora in gran parte bloccati, e con la mancata valorizzazione del personale e, dall'altra, con retribuzioni basse, non in linea con i compiti richiesti, e scarsamente attrattive per i nuovi assunti". Un quadro "desolante", ha aggiunto il segretario della Flp, che "deriva da decenni di disinvestimenti e di impoverimento delle nostre Amministrazioni. In Europa, siamo il Paese che investe meno sul personale pubblico, solo il 9,5 % del Pil, molto dietro la Francia (12,3%) che, storicamente, ha una tradizione importante nel riconoscimento delle funzioni pubbliche, ma anche meno di Spagna (11,5%), Portogallo (10,9%) e Grecia 10,3%)", ha ammonito dal palco dell'evento romano.
Il segretario non ha esitato, a seguire, a porre l'accento sulla "scellerata azione politica", consistita, nel tempo, "nel blocco del 'turn-over', nell'invecchiamento del personale, nella mancata formazione, nella scarsa digitalizzazione, nei bassi stipendi" e così via "ha provocato una riduzione dei livelli di efficacia e di efficienza nell’erogazione dei servizi pubblici e della qualità e tempestività dell’azione degli uffici e, conseguentemente, grandi difficoltà a raggiungere alcuni fondamentali progetti del Pnrr". Il vertice della Flp ha sostenuto, poi, che "le assunzioni di questi mesi, pur velocizzate e semplificate, non sono sufficienti nel numero a coprire le enormi vacanze di organico, sono in gran parte a tempo determinato e quindi precarie, e la necessaria velocità dei tempi di reclutamento non ha permesso di selezionare personale già pronto per lavorare su specifici progetti, spesso di natura tecnica e progettuale". E, ricordando le rilevazioni del Formez, ha detto che "al termine dei concorsi banditi lo scorso anno, è rimasto scoperto il 71,6% dei posti banditi per ingegneri e architetti, il 58,3% di quelli per analisti del mercato del lavoro e il 37,5% di quelli per statistici e informatici".
Per Carlomagno, dunque, non occorrono "ulteriori interventi legislativi", bensì procedere verso "una vera semplificazione amministrativa" per far incedere il Piano nazionale di ripresa e resilienza verso i traguardi fissati. Durante il convegno, infine, con un videomessaggio, il ministro per la Pubblica amministrazione Alberto Zangrillo, ha espresso la sua "piena disponibilità ad avviare un confronto su quanto c'è da fare. Bisogna fare squadra, stare insieme, ciascuno con le proprie prerogative", ma facendo "squadra per il bene del nostro Paese", ha affermato.

In collaborazione con:
FLP

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