ROMA - Lo scatto dell'economie reale per lasciarsi alle spalle la crisi una volta per tutte è al centro della seconda edizione degli Stati generali della piccola imprese e delle professioni, organizzati da Valore Impresa. "L'economia reale italiana reagisce, si confronta e lancia nuove proposte" è il titolo dell'appuntamento, al teatro Eliseo di Roma.
Sul palco le voci degli imprenditori si alternano a quelle dei politici, ma anche di giovani ed economisti. Dal governo arriva una richiesta di aiuto: "solo voi potete dirci quale sono le norme da cambiare. Tutti si lamentano, ma pochi ci danno una mano con delle proposte", dichiara il sottosegretario agli Affari regionali, Stefano Buffagni (M5S). Mentre l'alleato di governo, la Lega fa una scelta di campo, con il capogruppo alla Commissione bilancio della Camera, Claudio Borghi, che dice "noi siamo dalla parte della piccola impresa". Per le autorità intervengono, tra gli altri, il presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, il sottosegretario alle Infrastrutture, Armando Siri, e l'ex ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, oggi deputato di Civica Popolare.
Il dibattito si concentra su temi chiave come lo sviluppo di un sistema credito per il rilancio della crescita, grazie anche al fintech e alla disintermediazione bancaria, le regole del mercato che possono favorire lo sviluppo e un fisco equo. Ci sono proposte puntuali come quella di sospendere, ai fini fiscali, i ricavi dei crediti di difficile realizzo, quella di affiancare ai giovani delle startup la figura di imprenditori tutor, o quella di riservare una quota di appalti pubblici ai consorzi di Pmi.
Sono proprio i consorzi il cuore dell'azione di Valore impresa. "Creiamo medie imprese attraverso l'aggregazione di piccole imprese che sommando i dati e i requisiti in termini di fatturato, logistica e risorse umane possono partecipare a quei mercati dove singolarmente non potrebbero presentarsi", afferma il presidente di Valore impresa, Gianni Cicero. Circa 10 mila piccole imprese sono attualmente coinvolte nella costituzione di 26 società consortili per azioni di settore. "Alla politica chiediamo la stessa attenzione che per 80 anni ha dedicato alle centrali cooperative", spiega Cicero.
"Abbiamo un equilibrio politico in cui la voglia di cambiare è al governo per la prima volta e chi ha difeso lo status quo è all'opposizione", osserva l'economista del Centro Studi Valore Impresa, Marco Ertman. "Il confronto con le istituzioni - aggiunge - sta vivendo un momento del tutto diverso dal quello a cui siamo abituati. Sicuramente si farà, speriamo che si faccia bene".
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Valore Impresa