(ANSA) - OTRANTO (LECCE), 7 SET - Partire da una conversazione con un tassista e sviluppare poi le argomentazioni poste dalle sue "sollecitazioni", il tutto in un contesto urbano non casuale: quasi un migrante su 5 vive nelle 20 città più grandi del mondo. Perché un dialogo proprio con un tassista? Perché guida un veicolo per portare gente da una parte all'altra della città e diventa a sua volta un veicolo che porta parole e concetti da una persona all'altra. Di questo si parlerà nel corso della presentazione del libro "Passaggi migranti" (Castelvecchi Editore) insieme a Stefano Natoli (Il Sole 24 Ore) e Chiara Longo Bifano (Presidenza Rai), autori del libro. L'incontro si tiene questa sera ad Otranto nell'ambito del Festival Giornalisti del Mediterraneo. Modera: Maurizio Paglialunga, Ordine Nazionale dei Giornalisti. "Il libro è un po' un viaggio nei temi dell'immigrazione attraverso un espediente narrativo originale cioè il dialogo con un tassista non necessariamente immaginario - commenta Natoli - L'idea del libro è stata quella di partire da una conversazione con un tassista e sviluppare poi nel testo, punto per punto, in modo scientifico, le argomentazioni poste dalle sue 'sollecitazioni'". "Il tassista - conclude - è un archetipo, lo stesso dialogo si sarebbe naturalmente potuto tenere anche con un parrucchiere, un artigiano, un portinaio, insomma con tutti coloro che, interagendo per lavoro con tante persone portatrici volta a volta di valori diversi, tendono ad alternare buon senso, nozioni più o meno affidabili a luoghi comuni, pre-indirizzando la conversazione verso certe conclusioni".
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