VICENZA - I tradizionali mercati europei, nordamericani e asiatici contribuiranno nel 2017 in modo significativo alla crescita dell'export italiano. E' quanto emerge dall'ultimo rapporto export di Sace, che insieme a Simest costituisce il polo dell'export e dell'internazionalizzazione del Gruppo Cdp, presentato ad Altavilla Vicentina (Vicenza).
La performance migliore è attesa per il Nord America (+4,9%), trainato dagli Stati Uniti e seguito dall'Asia (+4,6%), dove Cina, India e Indonesia garantiranno ottime opportunità. A seguire Europa avanzata (+3,4%) ed emergente (+2,9%). In crescita anche Medio Oriente, Nord Africa (+2,1%) e America Latina (+1,6%), nonostante le difficoltà dell'ultimo anno. Le criticità di diversi Paesi africani, invece, non consentiranno di andare oltre una stabilizzazione delle vendite italiane nell'area subsahariana (-0,4%), con alcune economie in controtendenza.
Per quanto riguarda le previsioni per settori, il rapporto segnala performance molto positive per la chimica e per i mezzi di trasporto e buone prospettive per i comparti del Made in Italy tradizionale, tra cui spicca l'agroalimentare; alcune cautele per la metallurgia, comunque in ripresa dopo le avversità congiunturali dell'ultimo anno. La chimica (42 miliardi di euro di export nel 2016) registrerà il tasso di crescita più sostenuto nelle vendite estere (+6,3% nel 2017 e +5,8% nel 2018-2020), grazie al rilancio degli investimenti nei settori industriali in cui trova applicazione, dal petrolchimico al farmaceutico. Per la meccanica strumentale (primo settore per l'export italiano, con 85 miliardi di euro nel 2016) si prevede un +2,.2% nel 2017 e un'accelerazione nel triennio successivo. I mezzi di trasporto (45,2 miliardi di euro di export nel 2016) metteranno a segno una crescita estera del 5% nell'anno in corso e del 5,4% nel 2018-2020, grazie alla performance di tutti i comparti (automotive, navi e velivoli) destinati alla clientela retail o legati a settori strategici dell'economia.
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