VICENZA - È un futuro in accelerazione, tra ripresa e profondi cambiamenti, quello che attende l'export italiano nei prossimi quattro anni con una crescita del 4% ed in cui il Nordest gioca un ruolo principale. E' quanto emerge dal quadro delineato da "Export Unchained. Dove la crescita attende il made in Italy", l'ultimo rapporto export di Sace, che insieme a Simest costituisce il polo dell'export e dell'internazionalizzazione del Gruppo Cdp, presentato alle imprese venete ad Altavilla Vicentina (Vicenza), a Villa Valmarana Morosini. Al centro dell'incontro con alcune aziende protagoniste in tutto il mondo (tra cui Faresin Building, Simem, Dopla e Pedon Group) le previsioni export per mercati e settori, e gli strumenti assicurativo-finanziari attraverso i quali le aziende venete possono aumentare la propria competitività a livello globale.
Il rapporto di Sace e Simest evidenzia per l'export italiano, per il quadriennio 2017-2020, l'apertura di una fase molto più favorevole della precedente per le esportazioni italiane. Complice la ripresa degli investimenti in alcuni mercati emergenti, la neutralizzazione del ciclo avverso del petrolio e il deprezzamento dell'euro rispetto al dollaro, il nostro export si prepara dunque a un cambio di marcia sostanziale, mettendo a segno, dopo la performance moderata del 2016 (+1,2%), una crescita a un tasso medio del 4% nei prossimi quattro anni, fino a raggiungere nel 2020 il valore di 489 miliardi di euro. Di pari passo aumenterà l'incidenza dell'export di beni e servizi sul Pil, che, già salita dal 25.8% del 2010 al 30.4% del 2016, arriverà al 32.4% entro il 2020.
"L'export italiano - ha dichiarato Alessandro Decio, amministratore delegato di Sace - sta facendo benissimo nel 2017 e il Nordest si conferma uno dei principali motori di crescita. La ritrovata vitalità della imprenditoria proprio in questa area, insieme alle performance incoraggianti dei primi mesi dell'anno, ci porta a guardare con ottimismo al futuro dell'export italiano, per il quale prevediamo un 4% medio annuo per il 2017-2020. Non mancano le opportunità per i settori più rappresentativi dell'export del Veneto, che si conferma la seconda regione per vendite all'estero. Un territorio in cui, nel 2016, Sace e Simest hanno mobilitato 2,2 miliardi di euro di risorse in favore di 3.000 imprese".
"Le risorse messe in moto - ha aggiunto Salvatore Rebecchini, presidente di Simest - consentono alle nostre imprese di essere presenti su mercati molto più dinamici di quello domestico, sia per quanto riguarda l'export sia per quanto riguarda gli investimenti produttivi. In questa maniera Sace e Simest concorrono a incentivare lo sviluppo del made in Italy e lo sviluppo del Made with Italy, con benefici per la crescita dei ricavi e dell'occupazione in Italia".
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Speciale Sace