Il Veneto è la seconda regione italiana a esportare di più, dietro soltanto alla Lombardia. Nel 2016 l'export veneto ha superato i 58 miliardi di euro (+1,3%), pari al 14% del totale nazionale, una performance positiva che si pone in continuità con il processo di crescita che non si è mai arrestato dal 2010. E' quanto emerge dal rapporto export di Sace, che insieme a Simest costituisce il polo dell'export e dell'internazionalizzazione del Gruppo Cdp, presentato ad Altavilla Vicentina (Vicenza).
Lo studio mostra che cinque settori rappresentano circa il 70% del totale esportato dal Veneto: meccanica strumentale, tessile e abbigliamento, altra manifattura, metallurgia, alimentari e bevande. Fatta eccezione per i prodotti del settore metallurgico, l'export degli altri quattro ambiti ha avuto una crescita nel 2016: dal +0,2% del tessile e abbigliamento al +2,4% della meccanica strumentale, sino al +6,6% di alimentari e bevande. Buon andamento anche per l'export di prodotti agricoli, chimico-farmaceutici, in legno e articoli in gomma e plastica che, insieme, rappresentano oltre il 15% dell'export regionale. Le destinazioni finali sono un buon mix di mercati dell'area Ue (59,1%) ed extra-Ue (40,9%). Quasi un terzo del totale è rappresentato da Germania, Stati Uniti e Francia. Verso gli Stati Uniti si è registrato un aumento del 3,7% dell'export nel 2016, trainato dall'altra manifattura (tra cui mobili e gioielli), prodotti alimentari e articoli in gomma e plastica. Bene anche l'export verso la Francia (+2,8%) e Germania (+1,3%). In forte crescita l'export verso Cina (+10,4%), Polonia (+5,9%) e Spagna (+5,5%).
Nel primo trimestre del 2017 l'export Veneto ha registrato un aumento del 7,1%, con ottime performance sia nei mercati UE che extra-Ue. Oltre ai mercati di punta, con in testa gli Stati Uniti (+10,7%), si registra un andamento incoraggiante nei Paesi dell'Est Europa, come Polonia, Repubblica Ceca, Ungheria e Cina. Nazioni che Sace include nel 'paniere' dei mercati di opportunità per le aziende venete, insieme a Spagna, Giappone, Corea del Sud, Emirati Arabi Uniti e Messico. Importanti possibilità di crescita possono essere colte anche in Paesi dal profilo di rischio medio-alto (mercati del Nord Africa, Sudafrica e Turchia), ricorrendo a coperture assicurative adeguate.
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