Mentre negli Stati Uniti sta per debuttare la settima e ultima stagione di Sons of anarchy, la serie di Kurt Sutter che traendo spunto dall'Amleto racconta la guerra intestina in una banda di motociclisti criminali, arriva alla Mostra del Cinema di Venezia in Orizzonti, Cymbeline (Cimbelino) di Michael Almereyda, dall'omonima opera shakespeariana, ambientata in chiave moderna fra bikers, poliziotti corrotti e traffico di droga. Nel cast del film, in uscita in Italia a marzo 2015 distribuito da Cinedea, Dakota Johnson (50 sfumature di grigio), Ed Harris, Milla Jovovich, Ethan Hawke, John Leguizamo, Penn Badgley, Anton Yelchin e Delroy Lindo. Tra le influenze dirette per Almereyda (già regista di Hamlet 2000 con Ethan Hawke) c'è stato Pier Paolo Pasolini: ''Ho rivisto i suoi film al Museo d'arte moderna di New York. Le sue crude composizioni frontali sono esaltanti, Pasolini mescolava elementi moderni e classici nelle sue riletture di Sofocle, Chaucer, la Bibbia. C'era un'immediatezza nel suo immaginario che ancora risulta fiera e nuova''. Cimbelino, dramma scritto da Shakespeare tra il 1609 e 1623, è tra le meno adattate opere del Bardo sul piccolo e grande schermo: ci sono un film muto incompleto del 1913 e una versione della Bbc del 1983 con Helen Mirren. ''L'ho scelto perché mi dava modo di esplorare un lavoro di Shakespeare meno noto - spiega Almereyda -. Rispetto la tradizione inglese ma non posso far finta di farne parte. Per questo la storia è ambientata nell'America di oggi con attori americani, è una vicenda universale''. Rispetto allo scenario mai così pop dei bikers, il cineasta dice di aver visto ''solo una puntata di Sons of anarchy quando la sceneggiatura era già finita. Di film sul tema ce ne sono molti. Certo anche qui ci sono motociclisti e poliziotti ma la trama principale è diversa''.
Per lui il mondo dei bikers ''si adatta bene a rendere quello primitivo e tribale del dramma, dove Shakespeare fondeva diverse ere mitiche, l'antica Roma con la Britannia e il Galles pre-cristiani''. Nel film, che mantiene nella sostanza il testo shakespeariano, per quanto fra smartphone, tablet, magliette con Che Guevara e Obama in tv, Cymbeline (Harris) è il capo dei Britanni, una gang di motociclisti che traffica di droga. Su consiglio dell'ambiziosa moglie (Milla Jovovich), l'uomo decide di non pagare più il tributo richiesto dai poliziotti corrotti del distretto di Rome. Il capo deve anche risolvere una grana familiare. La figlia Imogen (Dakota Johnson) si è rifiutata di sposare il dissoluto figlio di primo letto (Anton Yelchin) della matrigna, perché innamorata di Posthumus (Penn Badgley), sketeboarder membro della gang, reputato da Cymbeline non degno della figlia, e per questo esiliato. Lontano da casa, Pothumus cade nella rete di Iachimo (Ethan Hawke), convinto di poter sedurre Imogen... I due fanno una scommessa, e da lì si susseguono morti vere e apparenti, travestimenti, suicidi, decapitazioni... 'Cymbeline è un personaggio intrigante - spiega Milla Jovovich - è un piccolo criminale ma si sente molto più importante di quanto non sia. Questa è sostanzialmente la storia di una famiglia disfunzionale''.
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