Potrebbe arrivare oggi il decreto ministeriale che dovrà mettere ordine nel pasticcio del test per le specializzazioni mediche, annullato per un errore nella distribuzione. Ma, in attesa che il Miur decida come risolvere la questione, gli studenti scaldano i motori. “Studiamo i ricorsi ma – spiega l’Udu – l’unica soluzione possibile sarebbe la borsa di studio per tutti”.
Polemiche furibonde, dimissioni e scuse. Un test da rifare e migliaia di studenti a cui rendere conto, in un modo o nell’altro. E’ questo il primo bilancio, come riporta Skuola.net, di quanto accaduto nelle ultime ore, dopo l’annullamento da parte del Miur della prova di ingresso per le specializzazioni mediche. La prova che, per la prima volta, è stata nazionale e uguale per tutti. Proprio per evitare brogli e privilegi a livello territoriale. Ma qualcosa è andato storto.
MEA CULPA - il Cineca, il consorzio che si occupa della distribuzione del test, ha invertito la batteria di domande ed ha chiesto scusa promettendo il rimborso danni. Con tanto di dimissioni del presidente. Fatto sta che il test, come ricorda Skuola.net, è da ripetere e la data prevista è il 7 novembre prossimo.
VALANGA IN ARRIVO - A questo punto gli scenari sono infiniti. Dalle pagine de Il Resto del Carlino, il professore dell’Università di Bologna, Antonio Carullo esperto di ricorsi al Tar, avverte: “sarà un ginepraio: dal Tar al tribunale civile, tutti potranno chiedere il risarcimento danni. Possono chiedere il rimborso di viaggio, vitto e alloggio per i 3 giorni del test: il Cineca si è offerto di rimborsare? Paga Pantalone, sono comunque soldi pubblici”.
E GLI STUDENTI … - Sul piede di guerra, da sempre per il numero chiuso, ora chiedono di fare chiarezza e soprattutto in tempi brevi. “Le dimissioni del presidente del CINECA non sono la soluzione – denuncia Gianluca Scuccimarra, coordinatore dell’Unione degli Universitari - non pensi il Ministro Giannini di aver risolto la situazione con un bel messaggio di scuse e un paio di dimissioni. I giovani medici che hanno tentato il test vogliono risposte concrete e non si accontenteranno di pochi slogan e spot anche male recitati, dato che il CINECA, differentemente da quanto a appare in questi giorni, è alle dirette dipendenze del ministro stesso”.
SANATORIA – La soluzione, per l’Udu, sarebbe quella di effettuare una sanatoria per tutti i candidati. Una vera sanatoria, per la quale siano disponibili le risorse per le borse di studio. “Di certo – continua Scuccimarra – non accetteremo specializzandi senza borsa di studio. E’ impensabile infatti costringere giovani che aspettano da un anno e mezzo di poter proseguire il proprio percorso di formazione a nuove attese che metterebbero in crisi anche il sistema sanitario nazionale. Per noi rimane un'unica strada percorribile, quella dei finanziamenti e dell'aumento delle borse fino alla copertura totale dei richiedenti, quelle #12milaborse che in tanti anche sui social stanno chiedendo in questi giorni. Se la mole è troppo ingente, ne chiediamo almeno 2000 in più per poi arrivare a nuovi ingressi per il test di aprile prossimo”.
GUERRA APERTA – “Il Ministro è avvertito – avvertono dall’Udu - se non ci sarà una soluzione concreta siamo pronti a mettere in campo tutti gli strumenti a nostra disposizione: dalla rappresentanza in CNSU alla mobilitazione fino anche all'azione legale".
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