La decisione del tribunale dei minori di Firenze di riconoscere l'adozione per due coppie di padri omosessuali riporta al centro il tema dei diritti delle coppie gay. Con i giudici che, di fatto, si muovono ancora una volta prima del legislatore. Quello di Firenze, tra l'altro, non è un caso isolato, se si guarda, ad esempio, alla sentenza della Cassazione del giugno scorso che ha riconosciuto la stepchild adoption per una coppia lesbica con la mamma non biologica che ha potuto adottare il figlio della compagna.
In Parlamento, però, è ferma da quasi un anno in commissione Giustizia al Senato la proposta di legge sulla stepchild adoption contenuta in una proposta di legge a firma del senatore Luigi Manconi depositata a Palazzo Madama il 29 marzo 2016. Si tratta del ddl 2301 che prevede le 'Norme per l'adozione coparentale'.
Il testo, come sottolinea il relatore prevede "salva la possibilità di una più ampia revisione della normativa sulle adozioni, la piena parificazione delle unioni civili tra persone dello stesso sesso alle coppie unite in matrimonio in punto di adozione coparentale, attraverso l'approvazione di un unico articolo che riprende testualmente quanto già previsto dall'articolo 5 del disegno di legge 2081, a prima firma della senatrice Cirinnà". Si tratta, infatti, dello stralcio di una parte della legge Cirinnà sulle Unioni Civili, estrapolata dal testo per le frizioni in maggioranza, prima del via libera alla legge.
Sul testo, assegnato in commissione Giustizia il 17 maggio 2016, non è ancora stato avviato l'esame.
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