Dieci anni di processi, dopo una indagine di poco più di due mesi. E' un lungo iter giudiziario quello che ha portato alla condanna definitiva dei manager imputati per il rogo alla linea 5 dello stabilimento Thyssenkrupp di Torino che il 6 dicembre 2007 provocò la morte di sette operai.
Ecco le tappe più significative:
23 febbraio 2008 - A due mesi e 19 giorni dal fatto il pool della procura di Torino guidato da Raffaele Guariniello chiude l'inchiesta. Gli indagati sono sei. Per l'ad Harald Espenhahn c'e' anche l'accusa di omicidio volontario con dolo eventuale. 15 gennaio 2009 - Comincia il processo in Corte d'assise.
15 aprile 2011 - Sentenza di primo grado. Espenhahn è condannato a 16 anni e mezzo di carcere. Per gli altri imputati le pene oscillano fra i dieci anni e dieci mesi e i tredici anni e mezzo.
28 febbraio 2013 - Processo d'appello. Cade l'accusa di omicidio volontario, resta quella di omicidio colposo. Espenhahn è condannato a dieci anni, gli altri a pene comprese fra i sette e i nove.
24 aprile 2014 - La Cassazione annulla la sentenza e ordina un secondo passaggio in appello a Torino: i sei imputati sono colpevoli, ma le condanne devono essere ricalcolate. Respinta in via definitiva l'ipotesi dell'omicidio volontario.
11 febbraio 2015 - Le difese chiedono che il processo non si celebri a Torino: non è garantita - affermano - l'indispensabile serenità di giudizio.
28 aprile 2015 - La Cassazione respinge l'istanza: il processo resta nel capoluogo piemontese.
29 maggio 2015 - Appello bis. La Corte d'assise d'appello ridetermina le pene: 9 anni e 8 mesi per Harald Espenhahn, 7 anni e 6 mesi per Daniele Moroni, 7 anni e 2 mesi per Raffaele Salerno, 6 anni e 10 mesi per Gerald Priegnitz e Marco Pucci e 6 anni e 8 mesi per Cosimo Cafueri.
13 maggio 2016 - La Cassazione conferma il verdetto della Corte d'Assise di Torino. Il giorno dopo la Procura generale di Torino emette gli ordini di carcerazione per i quattro italiani. Differente la procedura per gli imputati tedeschi che ad oggi sono ancora liberi.
12 dicembre 2016 - E' stata una "colpa imponente" quella commessa dall'ex ad della Thyssen Harald Espenhahn che insieme ad altri cinque manager del gruppo siderurgico ha provocato, per la totale e consapevole mancanza di adeguate misure di sicurezza, il rogo. Lo scrive la Cassazione nelle motivazioni della sentenza del 13 maggio.
19 ottobre 2017 - La Cassazione respinge i ricorsi di quattro ex dirigenti dell'acciaieria. Per loro nessuna riduzione delle condanne.
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