La nuova stagione di governo prende il via anche da una piccola rivoluzione terminologica. E allora mentre nel vocabolario social a 'hater' si oppone 'resiliente', in quello politico prende piede il termine 'mite'. Un aggettivo dal sapore antico utilizzato a più riprese dal premier Giuseppe Conte durante il suo discorso programmatico per il voto di fiducia.
Quando ha scelto quella parola, Conte, non pensava sicuramente a Dostoevskij. La sua ‘mite’, protagonista dell’omonimo, potente racconto, infatti si suicida. E le altre miti dello scrittore russo, Lizaveta e Sonia di Delitto e castigo, fanno comunque una brutta fine. E’ ragionevole pensare che il riferimento del premier fosse piuttosto il Discorso della montagna nel Vangelo secondo Matteo: ‘Beati i miti perché erediteranno la terra’. Lui, più modestamente, si è limitato ad ereditare il ‘suo’ governo.
"Ci impegniamo - ha detto Conte alla Camera - a essere pazienti anche nel linguaggio, misurandolo sull'esigenza della comprensione. La lingua del governo sarà una lingua "mite", perché siamo consapevoli che la forza della nostra azione non si misurerà con l'arroganza delle nostre parole".
Un punto sul quale il premier è tornato in più passaggi tanto da guadagnarsi un memorabile titolo del 'Manifesto': 'Sei un mite'.
Il termine mite viene dal latino 'mitis' ed è detto di una persona che ha carattere dolce e umano, disposto alla pazienza e all’indulgenza.
'Ridurre a più miti consigli' è un modo di dire corrente.
Alcuni Paesi godono di un clima 'mite', ovvero dolce, temperato. Questo è stato un inverno particolarmente 'mite', si dice quando i rigori della stagione più fredda si fanno meno sentire.
Il vocabolo ricorre in brani poetici ed evangelici. 'T’amo, o pio bove; e mite un sentimento Di vigore e di pace al cor m’infondi', scriveva Carducci. Ma il termine mite richiama anche alla mente la canzone natalizia cattolica 'Astro del ciel': 'Mite Agnello redentor'. Del resto la mitezza è una delle caratteristiche di Gesù. "La verità è mite, la verità è silenziosa" - ha detto Papa Francesco in un suo discorso lo scorso anno - "con le persone che cercano soltanto lo scandalo, che cercano soltanto la divisione", l'unica strada da percorrere è quella del "silenzio" e della "preghiera".
E chissà se il discorso del premier dopo la la stagione del governo giallo-verde non passerà alla storia come 'il discorso della mitezza'. Dopo tempi burrascosi, il nuovo premier scommette su un clima temperato.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA