In Serbia, dove i contagi non arrivano neanche a cento, la solidarietà con l'Italia e gli italiani alle prese col dramma del coronavirus corre sui social.
I serbi stanno imparando da quello che accade in Italia. E per mostrare quanto sia seria e pericolosa la situazione nel nostro Paese, in molti casi su Fb, Whatsapp e altre reti si condividono filmati e testimonianze sugli eventi drammatici di questi giorni nella Penisola. In particolare il web è rimasto fortemente colpito da un video su una chiesa di Bergamo in cui erano state posate sul pavimento numerose bare. E a tanti serbi che amano di solito mostrarsi forti ed eroici, quella scena ha gelato il sangue nelle vene.
Al tempo stesso i serbi mostrano di voler partecipare e condividere il dramma dell'epidemia, ammirando come le persone in Italia lottino con l'isolamento, contro la solitudine, rifugiandosi nella musica che conoscono molto bene. Così il noto motivo 'Luna rossa' offre l'ispirazione per riferirsi alle famigerate 'Zone rosse'. E si rimane estasiati e ammirati ad ascoltare arie famose come il 'Nessun dorma' che riecheggiano dai balconi delle città italiane, ora tristi e desolate. Molti da queste parti, a sostegno dei loro amici italiani, fanno girare sui loro profili Fb varie versioni e interpretazioni dell'inno di Mameli, e vi sono anche quelli che portano i loro cellulari alle finestre intorno alle otto di sera con le note dell'inno italiano ad alto volume. Non sono pochi poi i giovani che girano per le strade di Belgrado e altre città indossando magliette di squadre di calcio italiane. Anche questa è solidarietà.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA