Massima allerta in Francia per il rischio della carenza di mascherine. Dopo averne inviate all'Italia - un gesto di solidarietà europeo compiuto insieme a Germania e Austria per un totale di 3,5 milioni di pezzi - Parigi rischia ora a sua volta di non averne abbastanza per i suoi cittadini e corre ai ripari con le forniture dalla Cina.
Una corsa contro il tempo che evidenzia l'insufficienza dei mezzi attualmente a disposizione di ogni partner Ue, inclusi i più ricchi come la Francia, per fronteggiare una crisi che coglie tutti di soppiatto. Secondo il ministro della Salute, Olivier Véran, Oltralpe ci sarebbe bisogno di 40 milioni di mascherine a settimana, ma la Francia ne produce appena 8 milioni. Risultato? Anche a Parigi, come altrove, le autorità sono sempre più dipendenti da Pechino.
Oggi, un nuovo stock di circa 7 milioni di mascherine è giunto dalla Paese asiatico a bordo di un aereo cargo atterrato nel pomeriggio all'aeroporto di Paris-Vatry blindato da un centinaio di gendarmi nonché e militari dell'operazione 'Resilience', Resilienza. Ieri, altri 5,5 milioni di pezzi erano arrivati a Roissy Charles-de-Gaulle, pochi chilometri a nord di Parigi, in simili condizioni di guerra. Avviato domenica scorsa, il 'ponte aereo' di due voli a settimana che per 14 settimane dovrebbe fornire alla Francia un totale di "oltre un miliardo di mascherine" provenienti dalla Cina. Intanto, Marine Le Pen accusa l'amministrazione di Emmanuel Macron di mentire "assolutamente su tutto". Secondo la leader del Rassemblement National, la "strategia" dell'esecutivo consiste "nel nascondere il livello di debolezza dei nostri stock, di impreparazione del nostro Paese, piuttosto che dire la verità". Ma la Francia, coi nervi a fior di pelle sulle mascherine, dimostra anche che altri importanti Paesi Ue e non solo l'Italia hanno oggi mezzi troppo limitati per rispondere da soli all'emergenza.
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