La Cina promette una più stringente qualità certificata dei suoi prodotti medico-sanitari vista la forte richiesta a livello globale nel mezzo della pandemia del Covid-19: Pechino ha finora dato assistenza, includendo anche le donazioni di beni, a un centinaio di Paesi.
L'export da parte delle compagnie domestiche sarà bandito se prive delle apposite licenze alla vendita degli stessi prodotti sul mercato interno, rilasciate in questo caso dalla National Medical Products Administration. La misura riguarda non solo i kit dei test sul coronavirus, ma tutto il materiale utile a contrastare il coronavirus, tra mascherine chirurgiche, guanti, tute in tyvek, schermi facciali, ventilatori polmonari e termometri a infrarossi.
Per rispondere alla critiche avanzate da Paesi europei come Spagna, Olanda e Slovacchia, che a diverso titolo hanno lamentato di aver ricevuto materiale scadente, le compagnie cinesi dovranno fornire l'ulteriore documentazione quando i loro prodotti passeranno al vaglio delle dogane cinesi in vista dell'export, provando di possedere tutte le autorizzazioni richieste.
Per Pechino è un'occasione fondamentale per dimostrare al mondo la totale affidabilità dei suoi prodotti, anche sotto il profilo tecnologico. Per questo, la risposta concertata sulla certificazione è maturata in pochissimi giorni, con il lavoro concertato di ministero del Commercio, Dogane e National Medical Products Administration.
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