L'emergenza del coronavirus in Colombia porta conseguenze drammatiche anche sul tema della violenza sulle donne. La viceministra della Giustizia, Juanita López, ha riferito che durante la quarantena decretata nel Paese le denunce di violenza contro le donne sono aumentate del 79%.
Un incremento allarmante, del quale è un esempio significativo Bogotà, dove l'amministrazione ha rivelato che dall'11 al 30 marzo il numero d'emergenza comunale 123 ha ricevuto 1.619 denunce di violenza contro le donne. A livello nazionale, 2.400 chiamate sono state ricevute attraverso la Linea 155, con la quale le donne in Colombia possono denunciare violenze da parte dei partner o maltrattamenti in casa.
"Purtroppo, durante l'isolamento ordinato dal governo nazionale e con il decreto emanato, il numero di denunce è aumentato del 79% attraverso la Linea viola 155 per la violenza contro le donne", ha detto Lopez in un'intervista alla radio Rcn. In questo senso, ha aggiunto che "purtroppo il confinamento ha causato uno scenario di maggior rischio di violenza nel contesto familiare".
L'aumento dei casi di coronavirus e la sua espansione in Colombia hanno generato il rafforzamento delle misure sanitarie, con la conseguenza che la convivenza e l'ansia generano fattori di rischio, sia per le donne che per i bambini e gli adolescenti. La viceministra della Giustizia ha annunciato che attraverso alcune iniziative intraprese, il governo sta cercando di rafforzare la Linea 155 in modo che da parte della polizia vi sia una risposta più efficace alle esigenze di coloro che denunciano violenze.
López ha poi insistito sul fatto che i sindaci del Paese devono garantire il lavoro di commissari e difensori familiari su tutto il territorio nazionale. "Abbiamo implementato una strategia interistituzionale per l'attenzione e la conoscenza dei casi (di violenza) che si presentano durante la quarantena.
Cerchiamo di proteggere le vittime e che gli aggressori siano assicurati alla giustizia", ha sottolineato Lopez.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA