Esiste una strana e diversa forma di socialità riscoperta in questo isolamento forzato che porta anche a riscoprire, e non è un paradosso, i ragazzi della porta o della finestra accanto. All'inizio è un modo per non sentirsi soli, per vedere chi c'è oltre il muro, oltre il vetro.
E così, quando sui balconi vestiti a festa di bandiere risuonavano musica e canti in via Panisperna a Roma una ragazza del quarto piano, Roberta metteva a tutto volume 'Azzurro' di Adriano Celentano. Ma complice la vicinanza dei palazzi c’è stata una scoperta emozionante di facce sorridenti e sollevate da quella musica, voglia di cantare, ballare e di incontrarsi tra persone fino a quel momento sconosciute: e da quel giorno è diventato un appuntamento fisso. Imperdibile alle 18, e poi anche alle 21 con le candeline sul davanzale. Da tutti i palazzi di questo tratto di strada gli abitanti si affacciano, si salutano, commentano la notizia della giornata. 'Ci affacciamo, ci salutiamo, commentiamo qualcosa, balliamo o facciamo le bolle di sapone - racconta Cristina - sempre con gioia e sollievo rispetto al resto della giornata, ascoltiamo canzoni belle e riscopriamo che non siamo soli.
Poi, dopo qualche giorno, è stata creata la chat “i ragazzi di via panisperna”: in poco tempo una cinquantina di iscritti.
I ragazzi di via Panisperna
'Ed ecco il piccolissimo miracolo: questa chat in cui ci si scambia calore e vicinanza, è diventata subito un veicolo di socialità allargata e di servizio civico. A chi servono le sigarette -dice Cristina - ci si informa su qual è il supermercato con meno fila, c'è chi non trova il lievito di birra o ci si offre di fare la spesa'. E ci si inventa anche forme diverse per stare insieme.
Il cuoco Alessandro del civico 77 cucina per tutti cose buone e il sabato prepara sempre l’aperitivo, 'lasciando manicaretti nell’androne del palazzo, per tutti noi che siamo invitati a ritirare la nostra porzione e a 'spiluccare' in finestra sentendo la musica con il bicchiere in mano e il rossetto tassativo per le donne' conclude Cristina. E ancora la riscoperta di parentele dimenticate, le parole di conforto per la ragazza del 3 piano che si sente giù di corda, il compleanno di Eleonora festeggiato in strada con le candeline e la torta lasciata su un tavolino dall’imperdibile cuoco.
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